Il volo dell’Aquila continua: Trento, una meravigliosa conferma

2 Dicembre. La Dolomiti Energia Trento cade per la sesta volta nelle prime nove giornate sul campo di Capo d’Orlando, che la supera in classifica. Nubi si addensano attorno alla panchina di Maurizio Buscaglia, il tecnico più longevo del nostro campionato (per permanenza nella stessa squadra), e l’inizio della stagione sembra avere l’effetto di un brusco risveglio da un sogno.

La stagione, però, inizia a svoltare nei dieci giorni successivi, con la vittoria a Brindisi e il ritorno di Dustin Hogue (strappato proprio a Capo d’Orlando): nelle successive 21 giornate, pur mancando l’accesso alle Final Eight, Trento vince 15 partite su 21, inclusa una striscia da record societario di 7 vittorie consecutive.

È nei Playoff che, però, la squadra di Buscaglia è ridiventata grande per davvero: in entrambe le serie contro Avellino e Venezia, due squadre contro cui Trento aveva perso quattro precedenti su quattro in stagione regolare, l’Aquila ha indirizzato al meglio i discorsi aggiudicandosi entrambe le Gare 1, e facendo poi valere al meglio il vantaggio del fattore campo del caldissimo PalaTrento.

In entrambi i casi si è trattato di serie ruvide, nervose, non senza polemiche (vedasi la squalifica di Beto Gomes contro Avellino e l’espulsione di Dominique Sutton in Gara 2 contro Venezia), con l’Aquila che si è sostenuta sulla forza del suo attacco (5-0 nelle partite con almeno 80 punti segnati) e sulla coesione di un gruppo forgiato da tante battaglie.

Adesso in programma c’è il ritorno in finale, contro una squadra che -a sua volta- vorrà prendersi la rivincita su Trento: quella Milano battuta, a sorpresa, nella semifinale dello scorso anno, in una sfida che appare dal pronostico socchiuso ma in cui, certamente, Trento non si tirerà indietro.