Sassari-Brindisi, l’entusiasmo ed il talento per continuare a sognare

La sfida tra 4 e 5 è solitamente la più equilibrata ed anche in questi playoff, il confronto tra Banco di Sardegna Sassari ed Happy Casa Brindisi non dovrebbe tradire questa tradizione. E’ stato così nelle tre partite già disputate nel corso della stagione: due successi esterni (di cui uno al supplementare) in campionato e la vittoria dei pugliesi nella semifinale di Coppa Italia. Tutte gare combattute, risolte solamente nei minuti conclusivi, che fanno capire come il livello di queste squadre sia abbastanza simile, oltre ad aver chiuso la stagione regolare a pari punti.

La formazione di Pozzecco arriva in una forma straordinaria: sedici vittorie consecutive tra campionato e coppa, il trionfo in Fiba Europe Cup ed una fiducia elevatissima, tanto da far dire nei giorni scorsi al tecnico di puntare allo scudetto. I sardi sono profondi ed hanno una buona dose di talento: molto ruota attorno a Cooley, uno dei migliori lunghi del campionato, e non mancano le guardie capaci di far male, come Smith e McGee (anche se entrambi sono in dubbio per la prima sfida). Ed anche gli italiani danno il loro contributo, da Gentile a Polonara, da Spissu a Devecchi.

I pugliesi sono una delle sorprese del campionato: partiti per fare una stagione tranquilla o poco più, hanno vissuto un’annata nelle zone alte della classifica, con la ciliegina della finale di Coppa Italia ed il fattore campo nei quarti perso solo all’ultima giornata. Più corti dei sardi, ma comunque con nove giocatori nelle rotazioni e l’ultima aggiunta di Phil Greene IV. L’esplosività di Brown, l’esperienza di Banks, la solidità di Chappell e l’entusiasmo di Moraschini sono le basi per la squadra di Vitucci, per una serie che dovrebbe essere combattuta e molto calda.