Venezia, tutto in 40 minuti: in Gara 4 spalle al muro per i tricolori

A tratti è sembrato di rivedere la squadra di dicembre, quella delle sei sconfitte consecutive che sono costate l’eliminazione in Champions League -poi riscattata dalla vittoria in FIBA Europe Cup- e qualche sconfitta di troppo poi ininfluente (se non in ottica tabellone delle Final Eight di Coppa Italia) in campionato.

A differenza di dicembre, però, per l’Umana Venezia non c’é più margine di tempo. Dopo la sconfitta in Gara 3, la Reyer domani sera avrà a disposizione soltanto un risultato per tenere in vita il sogno del secondo scudetto consecutivo: vincere.

Farlo sul campo dove 11 mesi fa la squadra di De Raffaele alzava uno storico scudetto, ma dove ieri sera si è consumata una delle peggiori prestazioni stagionali della squadra oro granata, in particolare negli ultimi 10’. Ultimo quarto in cui Venezia ha messo a segno soli 7 punti, incartandosi sulle iniziative di Haynes e pagando a caro prezzo l’inopinata espulsione nel secondo quarto di Austin Daye, giunta al culmine di un duello aspro e ruvido con Dominique Sutton.

Proprio l’eccessivo nervosismo della squadra veneta sta finora condizionando la serie della Reyer: a parte i primi 20' di Gara 2 (quasi vanificato dalla rimonta trentina nel secondo tempo), Venezia non è stata in grado di esprimere il suo enorme potenziale e non soltanto per i meriti di una Trento che, sin qui, sta conducendo la serie con merito.

L’assenza di Bramos, le cui condizioni sono ancora incerte per domani sera, ha poi privato la Reyer di un tiratore affidabile, che sarebbe servito in una Gara 3 dove nessuno ha messo a segno più di un tiro dalla lunga distanza. Con una Trento col morale alle stelle, e la prospettiva della seconda finale consecutiva sempre più vicina, a Venezia servirà una prestazione extralusso per pareggiare i conti e riportare la serie alla risolutrice Gara 5 del Taliercio, eventualmente in programma per sabato sera.