Caserta e Pesaro tornano a sorridere, bene Reggio e Avellino

Il riassunto della 26^ giornata
09.04.2017 22:28 di  Domenico Landolfo   vedi letture
Caserta e Pesaro tornano a sorridere, bene Reggio e Avellino
© foto di Foto Brescia

Dopo la vittoria di Sassari contro Trento nel match del sabato, nonché l’avvincente match tra Olimpia e Venezia, che alla fine arride ai meneghini, la domenica del basket italiano ha riservato emozioni ad ogni latitudine, senza esclusione di colpi.

Cala il poker la Reggiana che, grazie ad una prova solida ed una difesa ritrovata, supera la lanciata Varese (73-68) e conferma il suo buon momento raggiungendo così, seppur in coabitazione, il terzetto al quarto posto nel ranking. Miglior marcatore Cervi (18). E’ tutta grinta e intensità la partenza firmata Reggio che con il quintetto a tinte tricolori mette in ritmo un Cervi mobile nel pitturato e stringe le maglie in difesa. Varese va subito in apnea risentendo dell’handicap del suo faro Maynor seduto in panchina solo a onor di firma (18-7 al 10’). La fisicità di Eyenga e Johnson sveglia gli uomini di Caja che cercano di tornare a contatto ma il centro azzurro, ben coadiuvato da De Nicolao e Della Valle, continua il suo show andando già in doppia cifra a metà gara e respingendo l’assalto ospite (38-28 al 20’). Sale di ritmo la gara nella terza frazione con i lombardi che trovano linfa sempre e solo dai due stranieri mentre nella Grissin Bon sale in cattedra il quartetto dei moschettieri azzurri Della Valle – Polonara – Aradori - Cervi che la issano fino ad un decisivo +15 (58-43 al 30’). Gara che sembra essere finita qui fino agli ultimi due minuti quando Reggio smette di giocare e Varese arriva fino al -3; ma è troppo tardi e i padroni di casa esultano.

Soffre, ma alla fine porta a casa il risultato la Sidigas Avellino, contro una coriacea Cantù, brava a risollevarsi dopo un approccio non certo positivo col match, che si rispecchia nel -16 (29-13) alla prima sirena. Il finale recita 92-86 col gradito e pesante ritorno per gli uomini di Sacripanti di un magnifico Joe Ragland, che rifila alla sua ex squadra un trattamento personalizzato: 33 punti con 9/11 dall’arco. È lui, assieme a Logan (22) a scavare di nuovo quel mini solco di vantaggio e di inerzia nel terzo quarto, che poi di fatto varrà la partita, dopo che la panchina e gli italiani di Cantù avevano non solo rimesso in piedi la gara, ma finanche a trovare il vantaggio.

Meravigliosa Consultinvest Pesaro, che viene a capo di una situazione quasi disperata in quel del PalaPentassuglia e va a sconfiggere a domicilio una Enel Brindisi colpevole di aver alzato le mani dal manubrio troppo presto. Dopo che i colpi di M’Baye (29) e soci avevano scritto un +15 a 7’ dalla fine che, in una gara equilibrata, sembravano aver chiuso i giochi, il gran cuore degli uomini di Leka esce alla distanza. Le triple di Clarke, la solidità di Jones (16+12), i punti di Thornton (17), recuperano il match, che finisce all’overtime. È un testa a testa senza esclusione di colpi, con Pesaro che si porta avanti, Carter e Samuels che ricuciono e riportano gli uomini di Sacchetti col naso avanti, ma Clarke (33 punti con 10/12 dal campo e 10/10 dalla lunetta in 44') è bravo a prendersi il fallo e fare 2/2 dalla lunetta. Uno 0/2 pesante di M’Baye, quasi a gioco fermo, condanna ragazzi di Sacchetti, finisce così con la gioia marchigiana sul 93-94

Brescia viene a capo di una gara difficile nel derby lombardo, grazie ad una buona ripresa in cui al solito Landry (19+8) si aggiunge la verve di un Luca Vitali incontenibile dall’arco (19 con 5/8). Cremona, che vive di fiammate, resta sempre a contatto, ora con le scorribande di Johnson-Odom (18), ora con la grinta di Gaspardo (14) in uscita dalla panchina. È la panchina di coach Diana a fare la differenza, con Laganà protagonista con le triple dell’allungo e Moore (17) che nel finale cementa l’opera per l’80-86 finale sul tabellone.

Partita davvero assurda in quel di Caserta, con la Juve che ritrova la vittoria dopo tempo immemore contro Torino. Inizio sfavillante della Juve, che si issa sul +13, rimonta devastante di Torino che mette il naso avanti guidata da Harvey (27 punti). Poi dalla panchina Dell’Agnello pesca prima un Berisha incisivo (14 punti) che tengono a galla i suoi nel momento del bisogno, poi un mirbolante Cinciarini (16 punti con 6/7 dal campo) che rivolta il match nel finale come un calzino. I punti del giocatore che già aveva la valigia pronta per Bologna valgono il successo nonostante un finale in cui i bianconeri si ritrovano con l’intero pacchetto lunghi a guardare per raggiunto limite di falli. 

Nel posticipo che vedeva di fronte i due allenatori casertani Esposito e Di Carlo, è il primo a sorridere. Una scarica di triple di Petteway (16 tutti nel primotempo), infatti, lancia Pistoia al successo in un match importante in chiave playoff contro Capo d’Orlando, che dopo un buon inizio si spegne alla distanza. Nella ripresa le buone giocate di energia di Lombardi (10+7), la verve del folletto Moore e la solidità di Boothe regalano 15 lunghezze di vantaggio alla squadra di Esposito, mentre i siciliani non trovano continuità al tiro. I paladini provano a rientrare con il coraggio di Diener (11) e la solita verve in vernice di Archie (15+7), ma di fatto il quarto periodo si riduce in una buona dimostrazione di forza da parte di Pistoia, che chiude i conti anzitempo. Resta solo da decidere la questione differenza canestri, ma Jenkins (14 punti) dalla linea della carità è una sentenza, il clutch shoot di Diener va fuori ed il +15 dell’andata viene ribaltato col 75-59 finale. 

(Ha collaborato da Reggio Emilia Luca Sanibondi)