L'Olimpia è di nuovo campione ma le rivali non stanno a guardare

Archiviata le Final Eight di Coppa Italia è già tempo di pensare alla seconda parte di stagione.
20.02.2017 20:31 di Luca Servadei Twitter:    vedi letture
David Logan
David Logan
© foto di Alessia Doniselli

La quattro giorni di Rimini si è conclusa lasciando il ricordo di emozioni, lacrime e sorrisi. Ad uscire vincitrice dalle Final Eight di Coppa Italia è stata, ancora una volta, l'EA7 Emporio Armani Milano che, però, ha dovuto faticare più di quanto fosse lecito attendersi. I biancorossi, infatti, prima di alzare al cielo la Coppa Italia numero sei della propria storia (quinto trofeo dell'era Armani), hanno dovuto compiere un cammino impervio, colmo di ostacoli, che ha rischiato di interrompersi addirittura nei quarti contro l'agguerrita Brindisi di coach Meo Sacchetti. Come ha sottolineato lo stesso Jasmin Repsa dopo la finale di domenica, quella contro Sassari è stata un vittoria frutto di grande maturità: un successo che darà a Milano ancora più fiducia in vista del prosieguo della stagione.

Allo stesso tempo, però, l'ultimo weekend è servito all'EA7 per prendere coscienza di come non si debba mai abbassare la guardia quando si ha un mirino puntato sulla schiena. Nel frattempo, poi, le dirette avversarie si sono mosse sul mercato per provare a ridurre il gap che le separa da quella che resta, a conti fatti, la squadra da battere. A cominciare dalla Scandone Avellino, eliminata al primo turno da Sassari, che a Rimini non ha potuto schierare David Logan, l’uomo della Provvidenza. Il playmaker statunitense, chiusa la propria trionfale esperienza in Sardegna, era volato in Lituania tra le fila del Lietuvos Rytas ma ha preferito tornare in Italia per sposare la causa dei Lupi irpini. Inutile sottolineare come il suo inserimento nel già rodatissimo sistema di coach Pino Sacripanti rappresenti, sia in termini di esperienza, che di leadership e di qualità, un valore aggiunto rilevante.

Ed anche Venezia, sorpresa al primo turno dalla rivelazione Germani Brescia, non è rimasta a guardare, ingaggiando quell'Esteban Batista che solo un anno fa si era reso protagonista con la maglia dell'EA7, laureandosi campione d'Italia. I suoi chili ed i suoi centimetri, uniti alla sua decennale esperienza, possono conferire un'altra dimensione a quella che, da molti, veniva già considerata come la più credibile anti-Milano. Reggio Emilia, poi, reduce da un periodo decisamente sfortunato, sta lentamente recuperando tutti i propri lungodegenti ed anche dal mercato è arrivata nuova linfa: dal ritorno di Kaukenas, agli ingaggi di Reynolds e Williams. Senza dimenticarsi, infine, dell'altra finalista: quella Dinamo Sassari che ha finalmente trovato la quadratura del cerchio con coach Federico Pasquini e che, ancora una volta, ha dato prova di poter mettere in difficoltà Milano nell'ultimo capitolo di una rivalità ormai storica e che in futuro potrà certamente arricchirsi di nuovi, entusiasmanti episodi.