Non c’è pace a Cantù: sciopero dei giocatori, niente allenamento

Se sul campo le cose stanno migliorando, fuori continuano ad esserci problemi per la Red October Cantù. Il buon bilancio di 2-2, nelle prime quattro giornate di campionato, sembrava aver riportato un po’ il sereno in casa brianzola, dopo un’estate turbolenta e piena di incertezza, invece oggi è andato in scena lo sciopero dei giocatori. La squadra si è presentata al centro sportivo Toto Caimi ed ha poi deciso di tornare a casa, come protesta per alcuni ritardi nei pagamenti, che dovrebbe riguardare in particolare i giocatori italiani. Ma anche gli americani hanno aderito alla protesta.

Dunque, niente allenamento nella giornata odierna, con appuntamento a domani per tornare in palestra (sempre non ci siano altre proteste). A provare a chiarire la situazione ci ha pensato il gm Tony Cappellari, come riportato da Basketinside: “C’è un ritardo nei pagamenti: alcuni hanno ricevuto una parte, altri qualcosa in meno, altri zero - ha confermato il dirigente della società brianzola - Poco fa mi ha contattato la proprietà dicendomi che i mandati di pagamento per gli italiani sono stati fatti. I giocatori hanno preso atto, ma hanno mantenuto la loro decisione presa in precedenza”.

Quella di non scendere sul parquet e di dar così voce alla protesta, rendendola di dominio pubblico. In un ambiente già piuttosto contrariato e dubbioso, come ha dimostrato una campagna abbonamenti chiusa con solamente 631 tessere vendute. “Tutto ciò è comprensibile, ma non fanno il bene della squadra, della società e della nostra immagine - ha chiuso Cappellari sullo sciopero - La speranza è di risolvere il tutto in tempi brevi”. Lo scopriremo nei prossimi giorni, quando la Red October dovrà tornare in campo per preparare la trasferta di sabato sera ad Avellino.