Reggio Emilia, è una stagione in rosso. Ed ora sarà rivoluzione

La squadra di Menetti resta senza playoff, dopo due finali scudetto. Non basta la cavalcata in Eurocup
12.05.2018 19:21 di Luca Sanibondi   vedi letture
Reggio Emilia, è una stagione in rosso. Ed ora sarà rivoluzione
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© foto di Alessia Doniselli

Si è chiusa prematuramente su un binario cieco la stagione della Grissin Bon Reggio Emilia che non è riuscita a centrare l’ingresso fra le magnifiche otto dopo cinque post season consecutive e con i fasti delle finali scudetto del biennio d’oro 2014-2016 lontani oramai anni luce dai giorni d’oggi. Non basta per salvare il bilancio annuale la splendida cavalcata in Eurocup dove Reggio ha saputo issare il vessillo tricolore ad uno dei punti più alti della storia recente del basket di casa nostra centrando una tanto meritata quanto entusiasmante semifinale europea dopo aver regolato metropoli della palla a spicchi come Kazan, San Pietroburgo, Monaco, Istanbul (sponda Galatasaray), Villeurbanne e Gerusalemme. La corsa è giunta poi al capolinea contro Kuban ma lì l’asticella era davvero troppo alta.
Entro i confini nazionali la Grissin Bon aveva però le carte in regola e doveva fare di più ma alla resa dei conti il verdetto del campo, come spesso accade, non ha mentito relegando gli emiliani al di fuori del gran ballo finale. Inutile dirlo, alla resa dei conti pesa come un macigno lo 0-6 in avvio di torneo frutto di errori estivi nella costruzione del roster, troppo fragile in particolare nel ruolo nevralgico della cabina di regia dove si era deciso di puntare un all-in sul tandem verde Candi-Mussini. A novembre si è dovuto correre ai ripari inserendo due play navigati quali C.Wright e Llompart (oltre al ritorno dell’amato ex White) e la stagione non casualmente è svoltata. Nei mesi invernali Reggio ha vissuto il suo momento migliore recuperando buona parte del terreno inizialmente perduto ed accarezzando a più riprese l’ottava piazza del seeding.

La partenza ad handicap ha costretto Menetti a vivere un’annata in rincorsa ma si è arrivati alla sosta di carnevale col vento in poppa, lanciati in Europa e con una striscia aperta di 9-4 sul suolo tricolore, merito di una squadra che era finalmente riuscita a plasmarsi sulle geometrie disegnate da Llompart, sulle prestazioni maiuscole di un Della Valle in formato fromboliere di Eurocup, sulla leadership silenziosa di Markoishvili e sul funambolismo di un J.Wright croce e delizia dei palati più fini ma pur sempre decisivo. Sembrava tutto apparecchiato per un grande rush finale ma poi, vuoi il focus sui play off europei (competizione dove i biancorossi hanno potuto schierare a referto i 7 stranieri tesserati, non ammessi invece dai regolamenti nazionali) vuoi che alcuni meccanismi faticosamente costruiti sono andati in corto circuito, fatto sta che la Reggiana è collassata proprio sul più bello ed ha fallito troppi appuntamenti che non doveva sbagliare per centrare la post season, facendo tornare a galla i fantasmi di inizio stagione ed uscendo dagli ultimi due mesi con un pugno di mosche in mano. Troppo poco per spuntarla in una bagarre play off mai agguerrita come quest’anno.
Il bilancio stagionale pende dunque verso il rosso e neppure le prospettive all’orizzonte sembrano essere particolarmente rosee. Ventuno anni di storia se ne vanno con la partenza dell’AD Dalla Salda diretto lungo la via Emilia alle V nere di Bologna. Della Valle ha già ai piedi le scarpette rosse di Milano. Degli stranieri resterà poco o nulla. L’Europa sarà probabilmente una chimera a meno che non spunti una wild card. Si ripartirà da Candi, Cervi e De Vico con la proprietà che sembra orientata a confermare la fiducia allo staff tecnico per provare a ricostruire un progetto accattivante e vincente.