Trento perde Sutton per gara 3, è la grande occasione di Venezia

Sull'1-1, la finale scudetto si trasferisce in casa Aquila
13.06.2017 16:18 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Dominque Sutton
Dominque Sutton
© foto di Foto sito Trento

“La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”, è un proverbio che pare calzare a pennello per la Dolomiti Energia Trento. Dopo aver perso, nella parte finale della stagione regolare, tre giocatori importanti come Baldi Rossi, Marble e Moraschini, ora coach Buscaglia dovrà fare a meno di Dominique Sutton per gara 3 della finale scudetto. Gli esami hanno confermato lo stiramento al bicipite femorale della coscia destra per l’americano, che salterà la sfida di domani sera e proverà a recuperare per quella successiva. Anche se sarà una vera e propria corsa contro il tempo.

Una pesantissima perdita per l’Aquila, come già visto nel secondo tempo di gara 2, sia per l’importanza di Sutton nel gioco dei bianconeri che per una rotazione ora ancor più ridotta. Solo sette senior a disposizione del tecnico di Trento (compreso un Lechthaler sinora usato solo per far rifiatare gli altri), per una partita chiave della serie tricolore. Trento potrà almeno contare sul supporto del pubblico amico, ma dovrà compiere un’impresa per mantenere quel fattore campo conquistato con il successo esterno in gara 1. Buscaglia dovrà ritrovare il vero Beto Gomes e chiederà uno sforzo ancor maggiore a Shavon Shields, per provare a superare questa assenza.

Questa gara 3, così, si trasforma nella grande occasione dell’Umana Venezia per restituire il colpo in trasferta a Trento e portarsi per la prima volta in vantaggio nella finale scudetto. Ma la vittoria dovrà sudarsela sul parquet del PalaTrento, perché sicuramente Forray e soci non regaleranno niente. Ieri la Reyer ha vinto, come detto anche da De Raffaele, con le armi preferite degli avversari, cioè con energia e difesa (oltre alla classe di Haynes) e dovrà replicare lo stesso film, per passare in terra trentina. Con o senza la presenza (in dubbio) di Esteban Batista.