Intervista a Luca Mastrangelo e la voglia di rinascere di Forlì

Q&A con Luca Mastrangelo.
22.10.2017 16:14 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Intervista a Luca Mastrangelo e la voglia di rinascere di Forlì

Abbiamo parlato di basket, del passato e del futuro di una città che ha il basket nel sangue come Forlì, con Luca Mastrangelo che ci ha portato all'interno delle pieghe di una realtà che vuole tornare a essere grande.
 

– Forlì è una città di grande tradizione di basket che vuole riaffacciarsi con forza. Cosa serve per pensare in grande riguardo al futuro?
Da Forlì sono passati campioni del calibro di Bob McAdoo, Marco Bonamico, Andrea Niccolai, Mark Landsberg solo per citarne alcuni. E’ una piazza che da sempre vive il basket in maniera viscerale, da quasi tre anni abbiamo una nuova società nata dopo la fallimentare e breve parentesi della gestione Boccio. Ci sono tutti i presupposti per crescere stagione dopo stagione, abbiamo un palazzetto capiente che da due stagioni subisce costanti migliorie, un pubblico caloroso che supera sempre le 3.000 presenze a partita, 2.300 abbonati (record storico per Forlì) e sponsor prestigiosi come Unieuro che recentemente ha dato il nome anche al Palafiera che ora si chiama Unieuro Arena. Non manca nulla per migliorare.

– In questa tradizione sono passati da Forlì figure importanti come Maurizio Gherardini e Nicola Alberani, c’è qualcuno che può ripercorrere le loro orme partendo da Forlì?
Gherardini è un guru riconosciuto in tutto il mondo, ha ottenuto risultati fantastici e li sta ottenendo ancora oggi visto che ha portato il Fenerbache sul trono d'Europa. Con Forlì ha un rapporto speciale e con noi è sempre prodigo di consigli, per noi è un vanto e un onore sapere di poter contare sempre su di lui. Alberani è un ragazzo prodigio, a Forlì come spesso succede forse non è stato capito a pieno ma come si dice in gergo "non si è mai profeti in patria". Anche lui ci è sempre vicino, infatti Severini che lo scorso anno giocava ad Avellino ha avuto la sua azzeccata recensione e non ce lo siamo lasciati sfuggire. Quest'anno a Forlì è arrivato un general manager che non ha bisogno di presentazioni come Renato Pasquali, da quando c'è lui è cambiato tutto sotto il profilo organizzativo. Per migliorare e migliorarsi servono professionisti affermati e Forlì con Pasquali ha intrapreso la strada del professionismo a 360°.

– Quanto è difficile il vostro girone e quali sono le vostre aspirazioni per la stagione?
A detta di tutti il girone EST è il più complicato: Fortitudo, Trieste, Treviso e Verona sono le squadre che partono con i favori del pronostico per raggiungere le prime posizioni. Noi lo scorso anno abbiamo fatto molta fatica e ci siamo salvati solo ai play out, ma quest'anno vogliamo essere protagonisti e dimostrare di potercela giocare con tutti.

- Si avverte nel vostro campionato il problema italiani/stranieri?
Secondo me qui c'è il giusto mix di italiani e stranieri che serve per far maturare i nostri giocatori e mantenere un buon livello di spettacolo...ho letto che qualcuno ha proposto di ridurre gli americani da 2 a 1, ma speriamo non succeda.

- Ritieni che Forlì possa tornare nella massima serie e dire la propria, magari emulando realtà come Trento o Torino?
Lo spero anche se non è facile. Iin questa stagione l'obiettivo è quello di salvarsi il prima possibile e poi chissà... io a un piazzamento play off ci spero. La serie A1 per Forlì sarebbe il massimo e, come detto sopra, siamo una società in costante crescita sia dal punto di vista economico che da quello strutturale magari in 2-3 anni succede qualcosa di meraviglioso.

- Qual è il tuo obiettivo personale legato al basket nel breve termine?
Il mio unico obiettivo è quello di far crescere il nostro pacchetto social e sono concentrato su quello... da agosto a oggi abbiamo raddoppiato gli iscritti su Youtube e anche su Facebook la crescita è stata notevole (quasi 5.000 iscritti in più in 3 mesi senza spendere una lira in sponsorizzazioni. Il mio contratto scade il 30 giugno 2018 e quello che decideranno il presidente Nicosanti e il general manager Renato Pasquali per me andrà sempre bene ero, sono e sarò sempre un tifoso della Pallacanestro Forlì.