Nike presenta le Kyrie Irving 4 con una storia e un nuovo partner

Il lancio delle Nike Irving 4.
21.12.2017 21:01 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Nike presenta le Kyrie Irving 4 con una storia e un nuovo partner

Il 4 dicembre Benjamin Nethongkome siede in terza fila, posto 1, dietro la panchina dei Boston Celtics al TD Bank Garden di Boston. È la prima volta che vede dal vivo Kyrie Irving, la musa da cui trae ispirazione per le sue creazioni. 

“L’elettricità che sprigiona e il tifo che scatena sono testimonianze tangibili di quanto la gente lo ami”, dice.  Il designer, che è nato in Thailandia, ma si è trasferito a Miami all’età di 10 anni, passa molto tempo ad osservare Irving. Nel 2016, dopo nove anni passati a lavorare per diversi progetti legati al mondo del basket, a Nethongkome è stato proposto di coordinare il progetto della nuova linea di Irving. Da quel momento segue ogni mossa che compie in gioco, spingendosi addirittura a cercare i feed delle partite in siti pirata tramite lo streaming di Reddit quando non ha nessun’altra possibilità. 
Questa sera che per la prima volta Nethongkome mette piede al Garden è davvero speciale. Irving sta facendo impazzire l’arena. Il suo gioco, che Nethongkome descrive come “imprevedibile e prevedibile allo stesso tempo, come la pallina del flipper”, viene proiettato a tutto schermo. Sta guidando l’attacco per la conquista del punto finale, cercando la linea più breve per arrivare a canestro, e poi muovendosi pazientemente su è giù lungo l’ala in una posizione che può cogliere di sorpresa. Con indosso una maschera per proteggere la frattura facciale, subita il 10 novembre, Irving segna 19 punti nella seconda metà di gara. Un velocissimo tiro da più di 8 metri di distanza dal canestro nell’ultimo quarto di gara porta il suo punteggio complessivo a 32 punti, chiudendo definitivamente la partita e dando il via ai festeggiamenti.
La tifoseria di Boston è indubbiamente euforica. Con la sua nuova star alla guida del gruppo, il bilancio è di 21 vittorie e 4 sconfitte alla fine della partita, un risultato quasi del tutto imprevedibile dopo un inizio di stagione disastroso.
Quando gli si chiede se vuole incontrare Kyrie nello spogliatoio, Nethongkome rifiuta con garbo. “Aspetterò finché non avrà le nuove scarpe” dice, riferendosi alla KYRIE 4, la scarpa che sta progettando. “In più domani sarà un giorno importante per me.”

Il 5 dicembre infatti è il giorno del party di lancio della quarta scarpa a firma Irving. Nonostante la fuga di notizie, il modello deve essere ancora visto e discusso pubblicamente. Dopo una serie di conference call, videointerviste e dettagliate analisi tecniche con i media, la situazione cambierà. Così sarà anche per la relativa anonimità di Nethongkome come designer di scarpe.
Nethongkome e Irving si incontrarono per la prima volta mercoledì 7 settembre 2016 durante una riunione per la firma dei piani di rilascio della KYRIE 3. Durante l’incontro fu annunciato che Nethongkome sarebbe diventato il nuovo responsabile della linea, un grande avanzamento di carriera da fare anche un po’ paura. “La maggior differenza tra il mio lavoro precedente e questo è che prima ero solo un membro qualsiasi del team design e oggi sono io che devo tracciare la strada da percorrere,” afferma. “È una grossa responsabilità. Anche se abbiamo un team di professionisti alle spalle da urlo.”
Questo ruolo è anche la realizzazione del lavoro ideale di Nethongkome. Fin da quando frequentava le superiori alla Design and Architecture Senior High (DASH) di Miami, quando incominciò per la prima volta a capire quanto è intricato il design delle scarpe, Nethongkome è posseduto dallo spirito del “calzolaio”. Ha studiato industrial design al Detroit’s College for Creative Studies, e poi ha lavorato duramente passando da tirocinante all’uomo KYRIE a Beaverton, Oregon.

“La professione dell’industrial designer riguarda essenzialmente il problem solving. Se si osservano tutte le Nike classiche, ogni modello parte come prodotto innovativo per la performance. Le scarpe diventano delle icone, ma nascono come oggetti con un fine specifico,” Nethongkome spiega perché la performance, più che il semplice stile, ha determinato la traiettoria della sua carriera.

Irving ha delle esigenze di performance veramente uniche e specifiche. Per Nethongkome, sono tutte ottime sfide di design. Il numero 11 dei Celtics disorienta i difensori con cambi di direzione estremi. Richiede sostegno costante e trazione dinamica, anche se si inclina nel più contorto e angusto angolo di piede contro il campo: qualsiasi cosa pur di guadagnare vantaggi. “Devo poter identificare un punto e entrare e uscirne senza perdere l’equilibrio,” dice Irving. “Essere in grado di fare pivot dal mio punto ed avere equilibrio nella scarpa, indipendentemente dal punto di contatto del mio piede sul campo, è essenziale.”
Le soluzioni adottate per lo stile di Irving sono la base della linea KYRIE. Ogni modello successivo rappresenta una evoluzione di idee sull’inclinazione del movimento, rendendo la parete laterale parte integrante del sistema generale di trazione e ridefinendo il concetto di passo sicuro sul campo di basket.

“In termini di tecnologia, Ben è il nostro uomo. Lui mi aiuta davvero a colmare il gap tra il mio gioco e la tecnologia,” dice Irving.
Le idee di Nethongkome per la KYRIE 4, che si basano sul desiderio di Irving di migliorare l’ammortizzazione sotto al piede (risolto con l’applicazione dell’unità Zoom Air nel tallone e suola intermedia Cushlon) rendendolo contemporaneamente più veloce sull’angolo, sono più apertamente realizzate nelle scanalature flessibili a zig zag della suola. Disaccoppiando effettivamente la suola, questa caratteristica migliora la trazione e la risposta dal lato a lato, generando transizioni più uniformi. Ancora una volta, la suola esterna si avvolge intorno al piede, formando questa volta una parete laterale che enfatizza il fatto che la scarpa è stata costruita per la velocità.

“Continuando a coltivare questa relazione lavorativa, facciamo progressi su come crediamo una scarpa dovrebbe essere e apparire per la nostra cultura attuale,” afferma Irving. L’atleta fa una pausa per definire anche il concetto di “cultura”: “Quando si fa parte di un’evoluzione, se si dice è per la cultura si intende che si sta portando un tocco nuovo. Portando qualcosa di nuovo davvero impareggiabile. Portando quella libertà di creare in base a come gioco, ecco che nasce un nuovo modello, qualcosa che rimarrà nel corso degli anni e spiccherà per la sua originalità.”

Nethongkome è d’accordo e ricorda che “l’aspetto estetico della KYRIE 4 è guidata dalla soluzione.”
Secondariamente, le scelte dei materiali e della struttura a blocchi sono influenzate dall’interesse di Irving per i modelli vintage Nike e Jordan, una passione condivisa con Nethongkome.
In queste scarpe da basket vintage, Irving vede “l’autenticità di una scarpa da performance, qualcosa che colpisce tutti gli obiettivi di una scarpa da pallacanestro, unita ad un aspetto molto bello.” Nethongkome ribadisce il concetto aggiungendo una massima da industrial designer: “Quelle scarpe sono classiche perché sono profondamente radicate nell’innovazione.”

Per la struttura a blocchi della KYRIE 4 è la stessa cosa. L’avampiede è fatto con un mesh tecnico a zone, un upgrade dei modelli precedenti di KYRIE che garantisce sia contenimento che una sensazione di maggior morbidezza. La transizione al tallone presenta materiali più classici, molte versioni di KYRIE 4 saranno in suede o pelle, che non solo danno un’ottima sensazione ma offrono delle opportunità per una nuova sfida: il modo in cui la gente guarda oggi le partite.
Pienamente consapevoli del fatto che i campioni del passato erano festeggiati in un film completo di 48 minuti e poi in poster statici, mentre le icone di oggi sono fissate irrimediabilmente in videoclip di 15 secondi girati con i cellulari, Irving riconosce che le scarpe hanno ora bisogno di “essere sia più innovative che più creative.”

Lui e Nethongkome onorano quello che chiamano “la velocità del test visivo”, cercando sempre di garantire che ci sia un “richiamo istantaneo.”
“Vogliamo elementi specifici che spicchino e accendano un ricordo e facciano tornare indietro la gente. Non devono volere la scarpa subito lì in quel momento, ma devono provare quella scintilla iniziale in 30 secondi,” spiega Irving. “I blocchi sono una delle cose discusse, per isolare le parti della scarpa e farle emergere. È quel non so che voglio all’interno della scarpa e amplia i dettagli di questo capolavoro.”