Banchi: "Il 2014, il Forum pieno, lo scudetto e la mia Milano"

Il 2014 si chiuderà tra poche ore ed è stato un anno da ricordare in casa Olimpia. Dopo 18 anni d’attesa, è arrivato finalmente lo scudetto numero 26 ed uno dei simboli di questo tricolore è stato sicuramente Luca Banchi. Il coach biancorosso si racconta a 360 gradi in questa intervista a Basketissimo, in cui parla dell’anno appena trascorso, quello in arrivo, dell’Eurolega, del suo rapporto con la città di Milano e molto altro.
Si è chiuso il 2014, come può essere raccontato in un aggettivo?
“Emozionante”
Oltre ovviamente allo scudetto, qual è l’immagine più bella che ti resta impressa del 2014?
“Si possano dividere tra il post gara 6 di Siena e la presa di coscienza di essere davvero ad un passo dal completare l’impresa e l’abbraccio della città dopo la conquista dello scudetto nel parquet del Forum”.
Uno dei risultati importanti di questo 2014 è stato il ritorno del grande pubblico con costanza al Forum
“E’ un merito che va equamente spartito tra una squadra, che ha saputo esprimere sul campo i valori della tradizione Olimpia, e una città, che ha saputo apprezzare lo sforzo del club. Del signor Armani in prima fila, ma accanto a lui i presidenti Proli e Portaluppi ed un management di ragazzi molto entusiasti e promettenti che hanno saputo alimentare l’interesse che questa squadra ha avuto in città, creando le condizioni per trovare un connubio sorprendente all’inizio, che ora sta diventando consuetudine”.
C’è un rimpianto particolare in questo anno solare?
“Mi tengo tutto quello che è successo. Ho sempre accettato i verdetti del campo, con la consapevolezza che poi i valori riescono ad emergere. Alcune volte si può parlare di malasorte o sfortuna, sarebbe scontato dire i playoff di Eurolega al completo. Ma queste sono cose che rientrano nelle dinamiche dello sport. Alla fine penso che quello che si ha, è quello che si merita”.
Ormai sei a Milano da un anno e mezzo, come vivi la città fuori dal basket?
“La vivo molto poco. Apprezzo il fatto che abbia percepito una certa familiarità, nonostante sia una metropoli è molto fruibile, se dovessi fare il confronto con altre città. Questa città sembra così ampia, ma si può racchiudere in uno spazio ristretto, che è un po’ il cuore pulsante, ovvero il suo centro. Questo la riporta, per me che vengo dalla provincia, in una dimensione più fruibile e apprezzabile. Non nascondo che questo mi fa stare a mio agio, mentre mi spaventano di più le distanze, dovermi prendere sempre l’auto, cercare un parcheggio… Tutte cose che non ero abituato a fare. Poi ci sono tutte le grandi opportunità che solo una grande città può offrire ed è per questo che ho accettato”.
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Appuntamento a domani per la seconda parte e nel frattempo: BUON ANNO!