I Rockets finiscono la benzina, Golden State no: Warriors in finale

Quarta finale consecutiva anche per i Campioni in carica, con Houston capace di rimanere in partita un tempo prima arrendersi.
29.05.2018 08:35 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
I Rockets finiscono la benzina, Golden State no: Warriors in finale

Houston Rockets - Golden State Warriors 92-101 (Golden State vince la serie 4-3)

Un lamento agiterà l'NBA per i prossimi mesi, forse per i prossimi anni: e se ci fosse stato Chris Paul? Golden State, per la prima volta nell'era Durant, è sembrata altamente vulnerabile, ed in Gara 7, come in Gara 6, si è ripetuto lo stesso copione: Houston sopra di 11 all'intervallo dopo due quarti quasi perfetti (tiro da 3 a parte), Warriors senza Iguodala a serio rischio di eliminazione, ed addirittura di crollo di una dinastia (Pensavo alle dimissioni, dirà nel post partita uno scherzoso Steve Kerr). Anche senza Paul, Houston stava riuscendo a compiere l'impresa, quando è caduta nuovamente vittima della stanchezza e di se stessa. Dal 6/14 all'intervallo si è passati al 7/44 da 3 punti finale, con un record poco invidiabile di 27 triple consecutive sbagliate che racconta più di mille parole le difficoltà della squadra di D'Antoni, che cade vittima contemporaneamente dell'ormai accademico "terzo quarto Warriors", con Golden State che rimonta e mette la freccia, andando per la quarta volta consecutiva ad affrontare Lebron James in finale. 
Ma non sono lì certamente per demeriti Rockets: la mano delle sue stelle non ha tremato, con i "big 4" capaci tutti di dire qualcosa: Steph Curry arriva ad un solo assist dalla tripla doppia con 27 punti, Durant ne aggiunge 34, Thompson 19 e Green 10 con 13 rimbalzi. I Rockets, che provano ad allargare le rotazioni a Joe Johnson e Ryan Anderson, si ritrovano condannati dal 4/34 da 3 combinato del trio Harden (autore comunque di 32 punti con 10/16 da due, oltre al 2/13 da 3), Ariza (0 canestri per 0 punti) e Gordon, che pagano a carissimo prezzo il dispendio di energie in difesa che tanti dividendi aveva pagato nel primo tempo. Per Golden State, la strada per il titolo probabilmente più scontato ma allo stesso tempo più difficile dell'era Kerr è ancora percorribile; per Houston, sarà una calda estate, con Capela e Paul in scadenza.