Iguodala in dubbio per Gara 6, Love out per Gara 7, Messina parla con Toronto

Carrellata di notizie dal mondo NBA, tra infortuni e movimenti di mercato
26.05.2018 19:31 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Iguodala in dubbio per Gara 6, Love out per Gara 7, Messina parla con Toronto
© foto di twitter Cavaliers

Nella calma che precede la tempesta, prima della Gara 6 tra Houston e Golden State, prima della Gara 7 tra Celtics e Cavs, voci e certezze si rincorrono nella NBA. 

Cominciando dalla serie ad ovest, oltre al già certo forfait di Chris Paul, torna in dubbio Andre Iguodala: l'ex Sixers, dopo aver saltato Gara 4 e 5, potrebbe rientrare dopo la contusione al ginocchio. Steve Kerr rimane cauto a riguardo, parlando di come sarà analizzato e valutato continuamente, ma afferma come non sia abbastanza in salute. La sua presenza potrebbe spostare nuovamente gli equilibri della serie, che danno come favoriti nuovamente i campioni in carica nonostante lo svantaggio, dopo l'infortunio di Paul: toccherà ad un James Harden fin qui negativo riscattarsi e provare a guidare Houston alle Finals, con due match point a disposizione di cui uno in casa nell'eventuale Gara 7. 

Chi invece salterà, Gara 7, è Kevin Love: il lungo di Cleveland, che è stato inserito nel concussion protocol dopo la commozione cerebrale sofferta dopo 5 minuti in Gara 6, non è nuovo purtroppo a questo processo, avendolo già subito nelle Finali del 2016 e non ci sarà nella sfida decisiva di domenica notte con Boston. Allora i Cavs riuscirono a farcela anche senza di lui, ma con Kyrie Irving: riusciranno James e soci a bissare il successo di Gara 6, senza l'ex Timberwolves?

Sul fronte mercato, invece, notizie dal Canada: Ettore Messina, attuale vice allenatore dei San Antonio Spurs, ha avuto un colloquio con i Toronto Raptors, la cui panchina è vacante dopo l'esonero di coach Casey. Messina, insieme al suo collega Ime Udoka, è il primo ad essere intervistato dopo gli ex assistenti di Dwane Casey: per l'ex allenatore della nazionale una opportunità d'oro, visto che sono rimaste poche panchine libere al momento e la possibilità di essere il secondo europeo di sempre, il primo italiano, a sedere su una panchina NBA,  rischia di svanire, quantomeno per questa estate.