Los Angeles Clippers, la preview: l'ultima vera chance dei 'Big Three'

Di 'Big Three' che hanno scritto la storia della Lega, soprattutto recente, ce ne sono tanti. Tra questi, però, c'è un trio che, ancora, non ha vinto nulla. Stiamo parlando di Chris Paul, Blake Griffin e DeAndre Jordan, le tre stelle dei Los Angeles Clippers, ormai in pianta stabile la prima squadra di LA. Dopo essere stati per anni lo zimbello della NBA, costretti a continui mortificanti paragoni con i più glamour cugini gialloviola, ora i Clippers sono una delle realtà più concrete e solide dell'intera NBA. Anche quest'anno, sebbene ci siano squadre sulla carta più attrezzate, i ragazzi di Doc Rivers non possono non essere tenuti in considerazione nel novero delle franchigie candidate ad un ruolo da contender. Alle spalle dei Golden State Warriors, favoriti d'obbligo per il titolo della Western Conference, ci possono tranquillamente essere i losangelini.
Il punto di forza dei Clippers, come detto, è rappresentato dal nucleo centrale di tre giocatori su cui ruota, ormai da diverso tempo, il progetto tecnico. Se la scorsa estate la free agency era stata agitata dalla questione DeAndre Jordan, prima diretto e Dallas e poi 'convertitosi sulla via Damasco', questa estate è stata invece caratterizzata da una calma piatta che ha visto una serie di movimenti 'minori' che sono serviti per puntellare il roster a disposizione di coach Rivers. Al posto di Cole Aldrich, Jeff Ayres, Branden Dawson, Jeff Green, Pablo Prigioni e CJ Wilcox, sono arrivati Alan Anderson, Brandon Bass, Raymond Felton, Brice Johnson, Marreese Speights e Diamond Stone. L'aggiunta più significativa è quella dell'ex Golden State Warriors che porta in dote talento offensivo ed energia.
Nonostante abbia ormai scollinato le 30 primavere, CP3 non dà alcun segno di cedimento e può ancora garantire una stagione da 20 punti e 10 assist di media. Lo stesso può dirsi anche per il più giovane Blake Griffin che, dopo avere saltato gran parte della scorsa stagione per un brutto infortunio, avrà voglia di riscattarsi e di tornare ad essere il giocatore più sensazionale della lega. Jordan, poi, si è ormai affermato come il 'Big Man' più dominante della NBA e la sua verticalità rappresenta un incubo per qualsiasi attacco o difesa. Andare a canestro non sarà mai un problema visto che lo spot di guardia può essere occupato sia da JJ Redick che da Jamal Crawford, due realizzatori seriali con il killer instinct ed il ghiaccio nelle vene.
E' in cabina di regia, invece, dove manca ancora qualcosa. Sebbene Paul sia il miglior playaker 'puro' attualmente in circolazione, alle sue spalle non c'è un backup all'altezza. L'offensive rating dei Clippers, con o senza CP3 in campo, infatti, parla chiaro: 113.7 in presenza dell'ex Hornets, 99.5 senza di lui. Austin Rivers e Raymond Felton sono due giocatori di rotazione ma nessuno può garantire la stessa capacità di incidere sul ritmo della partita. Da non sottovalutare, poi, nemmeno le difficoltà dalla lunetta, fattore chiave nelle partite punto a punto, soprattutto ai playoff: nella scorsa stagione i Clippers hanno raggiunto un 69% scarso, decisamente troppo poco. Gregg Popovich, al solo pensiero, si sta già sfregando le mani...