#NBApreview: Toronto, Kawhi basta per lo step successivo?

Dopo la terza sconfitta consecutiva ai Playoff (con due 4-0 consecutivi) contro i Cleveland Cavaliers di Lebron James, nonostante continui miglioramenti in regular season, la musica per i Toronto Raptors doveva cambiare. 
Non c'è stata la ricostruzione totale ed un altro smantellamento, ma sono saltate le due teste principali, emblemi di una era da "bene, ma non benissimo": il Coach dell'anno Dwane Casey è stato esonerato, e l'All Star nonché dei canadesi, DeMar DeRozan, è stato scambiato a San Antonio. Al loro posto, l'ex assistente Nick Nurse, ma sopratutto l'ex Stella degli Spurs Kawhi Leonard. Ed è dalle fortune del numero 2 originario di San Diego che passano le fortune dell'Ontario. 

Leonard ha saltato ben 71 partite la scorsa stagione, ed il suo contratto è in scadenza. Se Leonard torna quello capace di fermare Lebron James da giovanissimo alle Finali NBA, e diventare il miglior difensore della lega nonché uno dei migliori 3 giocatori globali della stessa, Toronto, anche solo per un solo anno (ma possibilmente per molti altri, se riuscisse a convincere Kawhi a rimanere), si è guadagnata un tentativo molto molto credibile di partecipare alle NBA Finals, considerando anche come l'Est sia adesso privo della tirannia di King James. 
In caso in cui uno dei due scenari sopra non si realizzi (Kawhi non torna a pieno regime dall'infortunio, o più probabilmente, saluta i Canadesi l'estate prossima svincolandosi), la cessione di DeRozan rende più semplice una eventuale ricostruzione, col resto della squadra in scadenza nel 2020 e quindi facilmente scambiabile sul mercato. I Raptors sono stati colpiti a pieno dalla maledizione dei belli ma incompleti, e non hanno avuto paura a prendere scelte drastiche per provare a romperla. La domanda, che come al solito verrà risposta soltanto dal campo, è: basterà?