Anthony Davis ha chiesto la cessione: dove finirà?

La notizia è esplosa ad ora di pranzo come il boato seguente ad una stoppata: secondo quanto riportato da Adrian Wojnarovski per ESPN e da Shams Charania per The Athletic, Anthony Davis ha chiesto la cessione.
Una mossa che era nell'aria, dopo le dichiarazioni del numero 23 circa il voler "costruire una eredità" e "non essere interessato ai soldi": il suo agente, Rich Paul (lo stesso di Lebron James e Ben Simmons) ha infatti informato i Pelicans che il suo assistito non ha intenzione di firmare l'eventuale estensione che New Orleans potrebbe presentargli la prossima estate (240 milioni in 5 anni) e di voler essere scambiato.
Una mossa che mette in moto un domino di conseguenze per tutta la NBA, a cominciare dai Los Angeles Lakers: i gialloviola sono interessati da sempre al monociglio, uno dei pochi profili per il quale possa valere la pena sacrificare le proprie giovani promesse (una combinazione tra Kyle Kuzma, Brandon Ingram, Lonzo Ball e Josh Hart, se non tutti e quattro) e qualche scelta. La principale contendente, i Boston Celtics, non possono fare la propria mossa prima di Luglio: secondo le regole del contratto collettivo della lega, nessuna squadra può ottenere via scambio due giocatori firmati con la "Rose Rule", ed i biancoverdi hanno già Kyrie Irving che rispecchia questo profilo.
Detto ciò, è ancora poco chiaro cosa potrebbe succedere: i Lakers hanno il pacchetto migliore, ma mentre il tempismo della notizia (il 7 Febbraio è il termine ultimo per completare scambi) lascia pensare ad una rapida soluzione del caso, i Pelicans sono poco interessati all'offerta dei gialloviola. Tuttavia, non gioverebbe a nessuno un Davis scontento in rosa fino a luglio, nonostante la stagione rischi di essere già compromessa, perché potrebbe rivelarsi una copia del caso Leonard dello scorso anno. Al tempo stesso, oltre a Lakers e Celtics, pochissime squadre possono essere congeniali sia a New Orleans che al giocatore: i Raptors potrebbero andare ancora più All-In smantellando la panchina, ma con Leonard in scadenza e Davis in scadenza l'anno prossimo, il rischio "bruciatura" è elevato; qualsiasi conversazione con i Sixers richiederebbe l'inserimento di Ben Simmons, ma è improbabile che possa avvenire ciò.
Quel che è certo, è che tutta la lega farà un tentativo, con il mercato che si movimenterà come poche volte è successo, per una trade che rischia di cambiare faccia alla NBA.