Cavs-Thompson, il braccio di ferro continua ed il tempo stringe

La situazione contrattuale di Tristan Thompson impensierisce la dirigenza dei Cavs.
28.09.2015 15:49 di  Luca Servadei  Twitter:    vedi letture
Tristan Thompson
Tristan Thompson
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Il braccio di ferro tra Tristan Thompson ed i Cleveland Cavaliers continua. Il canadese che è ancora undrestricted free agent ha fatto sapere che non parteciperà al media day e che, probabilmente, non si presenterà nemmeno ai primi allenamenti con la squadra. Non essendo sotto contratto non incorrerà nemmeno in alcuna sanzione per questo motivo. Thompson, una delle pedine fondamentali dei Cavs giunti fino alle NBA Finals, ha tempo fino al primo ottobre per accettare la qualifying offer di 6.9 milioni di dollari oppure sottoscrivere il contratto proposto dalla franchigia dell'Ohio di 80 milioni di dollari in 5 anni. Il giocatore, quarta scelta assoluta al draft del 2011, però, non sembra intenzionato a cedere e continua a chiedere il massimo salariale: 5 anni a 94 milioni di dollari complessivi. Negli scorsi giorni l'entourage del giocatore aveva tentato di trovare un compromesso per rompere l'impasse proponendo un accordo di tre anni al massimo salariale (53 milioni di dollari), offerta subito rispedita al mittente dalla dirigenza dei Cavs

A questo punto la soluzione che sembrerebbe maggiormente percorribile è quella di firmare la qualifying offer per la stagione 2015/2016 e tentare poi il mercato dei free agent la prossima estate quando, complice l'aumento del tetto fissato per il salary cap, potrà cercare di strappare un contratto ancora più ricco. Thompson è un giocatore fondamentale per gli equilibri dei Cavs visto il suo grande atletismo e la complementarietà con l'altro big man a disposizione di coach David Blatt, Kevin Love (anche lui a bilancio per 110 milioni di dollari in 5 anni). Complici le assenze di Kirye Irving e quella dell'ex Timberwolves, il canadese ha avuto tanto spazio e tanti minuti negli scorsi playoff e nelle scorse Finals garantendo dal canto suo punti, fisicità e pericolosità a rimbalzo, soprattutto offensivo. Lo stesso LeBron James (che del canadese è grande amico e che con lui condivide lo stesso agente) aveva riconosciuto il peso dentro e fuori dal parquet del compagno dicendo che non avrebbe parlato con i Cavs se prima non avessero raggiunto un accordo con il big man. Le cose, però, sono andate diversamente...