Ci saranno meno movimenti tra NBA e l'Europa quest'anno?

Secondo Eurohoops, i trasferimenti attraverso l'atlantico rischiano di crollare considerevolmente: altra conseguenza del prolungamento della NBA
05.06.2020 18:30 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Ci saranno meno movimenti tra NBA e l'Europa quest'anno?

L'anno scorso furono il tema dell'estate, con numeri da capogiro, da record. Parliamo dei movimenti  dall'Europa all'NBA, e viceversa. Secondo Aris Barkas di Eurohoops, manca solo "l'ufficialità", perché era palese da tempo: aspettiamoci meno movimenti attraverso l'oceano Atlantico. Perché?

La causa è una, semplicemente: la NBA non ha ancora chiuso i battenti, nonostante il Covid-19, mentre l'Eurolega pianifica già di ricominciare a Settembre la nuova stagione (mentre negli Stati Uniti la stagione potrebbe concludersi non oltre metà Ottobre). Le eccezioni sarebbero poche, e da ascrivere ai giocatori draftati ma che non rientrano nei piani delle franchigie NBA. Solo a loro sarebbe concessa maggiore libertà nelle clausole NBA-Exit, mentre la maggioranza degli altri giocatori dovrebbero aspettare la loro chance in America o prepararsi a rimanere in Europa. 

Con un mercato così bloccato, difficilmente i giocatori vorranno privarsi unilateralmente di giocatori importanti a metà stagione, mentre i giocatori marginali NBA non avrebbero neanche la chances di liberarsi come free agent in tempo per entrare in Europa. L'assenza di Summer League, inoltre, nega ai giocatori universitari di secondo piano ed altri free agent di una importante vetrina. Il mercato, quindi, si rivolgerebbe verso l'usato "sicuro" o giocatori locali, condizione che si sposa anche con i tagli corposi di budget previsti pressoché ovunque. Il mercato transatlantico durante il Covid-19 si prospetta quindi bloccato, "conservatore", e molto locale.