Derrick Rose è tornato a stupire e tutti ne sono felici

Analisi della prestazione e delle reazioni alla notte dell'ex Bulls
01.11.2018 19:11 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Derrick Rose è tornato a stupire e tutti ne sono felici

C'è del magico, nella storia di Derrick Rose. Una storia fatta da una ascesa rapida e fragorosa, con il titolo di Rookie dell'anno nel 2009 a quello di MVP, a soli 22 anni (più giovane di sempre), nel 2011; una storia continuata da una caduta ancora più veloce, con il legamento crociato partito nel 2012, e le due rotture del menisco nel 2013 e nel 2015. 

Rose da anni era un fantasma, lontano anni luce da essere quello ammirato in gioventù e che faticava persino a mantenere un livello di qualità come giocatore NBA di media fascia. Il punto più basso, lo scorso anno, quando arrivò a considerare il ritiro ai Cleveland Cavaliers, dove si prendeva lunghi periodi di lontananza dalla squadra, fino alla trade di febbraio che lo portò a Utah, per poi essere tagliato dai Jazz. 
Subito dopo, una occasione di riscatto: Tom Thibodeau, a Minnesota, gli offre un contratto al minimo salariale. Rose accetta, ed alla corte del suo vecchio maestro, conclude la stagione in crescendo, con segnali positivi. 

La performance da 50 punti contro gli Utah Jazz non è casuale: come ha raccontato Rose nell'immediato post gara, si è "rotto il c*lo in palestra, dando il massimo per la squadra e la società". Un giocatore diverso, con meno responsabilità, che gioca finalmente a mente sgombra, tira meglio da 3 (4/7 ieri sera, 34,6% in stagione, massimo in carriera), e non cannibalizza più il gioco. Rasserenato dalla presenza di vecchi amici e compagni dai tempi dei Bulls, Rose ha colpito tutta la lega, con i suoi colleghi che ne hanno elogiato e salutato il "ritorno" con sincero affetto. Perché, come dice Dwyane Wade, è una storia per tutti, non solo per i suoi fan: una storia sul non arrendersi e sul credere in se stessi. Difficilmente tornerà l'MVP del 2011, ma è già un grande successo che sia tornato un giocatore di livello, un riferimento in una Minnesota allo sbando. Con notti magiche come questa che rendono il tutto più dolce.