Durant pronto al rientro, Allen escluso dagli ex Celtics

E’ stata semplicemente la storia dell’estate, il figliol prodigo che ha tradito la sua città per allearsi con chi l’aveva battuto. Per unirsi al “nemico” come in molti hanno apostrofato i Golden State Warriors.
I Boston Celtics, ad esempio, faranno una reunion per festeggiare il titolo del 2008 e la cosa ha suscitato molto interesse mediatico, ma più che l’evento in sé, sono state le parole dei protagonisti e un gran rifiuto a destare un polverone.

Rajon Rondo ha comunicato al mondo il perché Ray Allen non sia stato invitato a questa festa celebrativa. Ray of light era stato protagonista tanto quanto Paul Pierce, Kevin Garnett e Rajon Rondo di quell’anello, ma non è mai andata giù al gruppo di senatori la dipartita e soprattutto i motivi. Rondo ha definito l’ “andare dal nemico” ovvero i Miami Heat, un peccato imperdonabile anche per una leggenda come Ray Allen. Far vincere un titolo con un tiro da tre che potrebbe passare alla storia come il più decisivo, non cancella l’onta di un supposto tradimento. Così alla famosa reunion, il gruppo degli ex fab four sarà monco a causa proprio della scelta che fece He got game all’epoca.

Di certo se i Thunder dovessero organizzare una festa, non inviterebbero Kevin Durant, reo del secondo gran rifiuto dopo quello di LeBron James (anche se forse bisognerebbe usare il plurale!. Durant è passato ai Warriors che avevano estromesso proprio i Thunder dalle ultime Finals con un’incredibile rimonta e ora è pronto a tornare in campo.
Dal suo infortunio Golden State ha passato più brutti che bei momenti inanellando nell’estenuante tour a Est qualche sconfitta di troppo. La vittoria più significativa è arrivata proprio a casa dei Thunder per completare lo sweep stagionale anche in assenza del #35. Prima dell’ultima partita KD ha rimesso piede in campo per un workout e lo staff medico dei Warriors si è detto molto ottimista per un suo rientro nel breve periodo. Sarebbe importante mettere nelle gambe un po’ di benzina in vista dei playoffs non tanto per la conquista del seed più alto, quanto per fargli raggiungere una buona condizione atletica in vista dell’assalto al titolo e anche per dare un po’ di fiato alle altre stelle che hanno dovuto fare gli straordinari.