Free agents 2016: i dieci migliori giocatori sul mercato

La classifica dei dieci giocatori che fanno girare la testa a mezza NBA.
28.06.2016 18:15 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Free agents 2016: i dieci migliori giocatori sul mercato
© foto di Twitter

Ci sono tantissimi nomi pronti per la free agency e in quest’estate si potrebbero muovere diverse pedine. Abbiamo parlato di Kevin Durant, Mike Conley, Hassan Whiteside e Jeremy Lin, ma ce ne sono tanti altri e li abbiamo messi in un’ipotetica classifica di valore.

1- LeBron James. Ovviamente nessuno può essere pezzo pregiato più di lui, visto ciò che ha fatto con i suoi Cleveland Cavaliers in questa stagione. E’ Free Agent solo formalmente, però, perché ha già giurato fedeltà alla squadra della sua città e quindi è solo nominalmente un giocatore libero da contratto.


2- Kevin Durant. E’ il primo Free Agent davvero accreditato per cambiare squadra. Il suo singolo spostamento potrebbe variare tantissimi valori all’interno dell’NBA squilibrandola incredibilmente finisse a Warriors o Spurs, spostandone la forza se finisse in una squadra dell’Est. La giuria sarà in camera di consiglio ancora fino a metà della settimana prossima almeno.

3- Andrè Drummond. Secondo le cifre, dietro al duo di super eroi c’è lui, perché un centro così catalizzante nel pitturato non c’è attualmente nella lega e la sua forza sia a livello di rim protector, che di rimbalzista può fare comodo a molte squadre, sebbene le sue evidenti lacune lo espongano a problemi spesso (vedi percentuale ai liberi).

4- Hassan Whiteside. E’ molto simile al discorso fatto per Drummond, ma è un atleta molto più verticale e passerà da un irrisorio contratto con i Miami Heat, a spostare parecchi milioni di dollari nella squadra che lo prenderà. Probabile sia un max contract player, ma è da vedere come tratterà questo futuro status.

5- Al Horford. E’ un veterano, un giocatore dai non enormi ups, ma dal rendimento assolutamente certo, solido e che non manca mai. Potrebbe essere un’addizione molto importante per una sqaudra già strutturata che necessiti di un giocatore interno che sta migliorando anche fronte a canestro e soprattutto gioca da All star ormai da anni.

6- Mike Conley. Il playmaker dei Grizzlies è la trasposizione negli esterni di Al Horford, ovvero un giocatore tremendamente concreto, con pochi fronzoli e dalla grande leadership che in una squadra dai ritmi altissimi potrebbe faticare, ma in un attacco strutturato e maggiormente oridnario potrebbe essere semplicemente il cacio sui maccheroni.

7- Nicolas Batum. I Blazers si sono liberati di lui la scorsa estate anche per questo motivo, visto che il francese è un giocatore di sicuro valore, ma probabilmente potrebbe venir ricoperto di soldi che in realtà non meriterebbe. Ha giocato una buona stagione agli Hornets, ma non è un max contract player, sebbene sia una pedina molto utile in tanti aspetti del gioco.

8- Jared Sullinger. Sorridendo ai microfoni di Vertical Podcast ha spiegato la sua free agency e comunque una posizione di rilievo a livello d’interesse da molte squadre. A inizio anno lo abbiamo visto a Milano con i Celtics essere più vicino a un goodyear gigante che a un giocatore di basket, ma sebbene non faccia della forma fisica un credo, rimane un lungo molto duttile nel basket di oggidì.

9- Dirk Nowitzki. L’ala tedesca è uscito dal contratto con i Mavericks anche per capire che aria tira in Texas, dopo una stagione assolutamente deludente, iniziata in offseason con il gran rifiuto di Jordan.
Ora la sua free agency, quella di Chandler Parsons, mettono i Mavs in situazione piuttosto problematica.

10- Pau Gasol. Il fratello Marc lo aveva indicato come un prossimo Spur, ma il più esperto dei fratelli non ha ancora deciso. Sembra quasi certo un futuro lontano da Chicago, ma la destinazione non è ancora decisa. Un Pau che possa dispensare ancora talento per una ventina di minuti, magari uscendo dalla panchina, sarebbe un bel lusso per molte squadre.


Honorable mention: Chandler Parsons, Marvin Williams, Dwight Howard, DeMar DeRozan, Tim Duncan, Luol Deng.