Gli Atlanta Hawks e i motivi della loro striscia

In una lega di stelle gli Hawks vincono e convincono con una pallacanestro molto più europea.
03.02.2015 16:30 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Gli Atlanta Hawks e i motivi della loro striscia

Ormai non è più una sorpresa veder vincere gli Atlanta Hawks, infatti dopo le due vittorie nel weekend la striscia si è allungata a 19 partite e soprattutto il 17-0 nel mese di Gennaio è l’unico record imbattuto in un mese solare della storia NBA.
Con la sconfitta di questa notte contro Pelicans gli Hawks falliscono l’entrata nel gruppo di sole cinque squadre in grado di vincere venti o più partite consecutive in stagione, ovvero i Lakers 1971-72, i Miami Heat 2012-13, gli Houston Rockets 2007-08 e i Milwaukee Bucks 1970-71. Di queste squadre solo gli Houston Rockets non vinsero il titolo a fine giugno.

 

Il sistema degli Hawks va in completa controtendenza con quello della lega, infatti è una squadra dalle pari opportunità in quanto tutti possono segnare o decidere una partita per poi farsi da parte in quella successiva e lasciare a qualcun altro il proscenio. Ad esempio ventuno squadre NBA hanno giocatori con un maggior usage rating nel clutch time rispetto a Teague che è il migliore dei suoi, ma questo significa poco se lo compariamo ai 124 punti per 100 possessi che Atlanta mette in campo nei momenti finali delle partite decisa da cinque o più punti (migliori in assoluto).      
Questo sistema senza stelle è d’incredibile efficacia perché ogni componente porta la sua parte, infatti il quintetto batte gli avversari di ben 11 punti per cento possessi, ma la cosa ben più interessante è che con uno starter in panchina hanno un +15,2 e con due addirittura +10 a dimostrazione della consistenza di una panchina che non fa scendere il rendimento globale.
Inoltre la qualità della pallacanestro orchestrata da Budenholzer si verifica sui due lati del campo, infatti sono quinti nel rating offensivo e terzi in quello difensivo, entrando in una stretta elitè di trenta squadre che nella storia hanno terminato una stagione nella top five sia in attacco che in difesa, che diventano tre se si restringe il campo alla top three.

 

Ieri erano già state calcolate tutte le percentuali che avrebbero stimato la prosecuzione della striscia positiva, infatti visto il calendario complicato c’era il 10% di possibilità che resistesse allo scoglio dei Warriors, ma solo il 6% che lo avrebbe fatto anche contro i Grizzlies. Perdendo a casa di Anthony Davis e compagni, la squadra ha cavato d’impaccio tutti gli statisti e ora si appresta comunque a intraprendere un altro trittico di partite molto difficili con la sicura assenza di Sefolosha (out dalle sei alle otto settimane) e con quella probabile di DeMarre Carroll.