Green, la foto del pene e tutti gli errori di un mese da incubo

Da gara cinque di finale in poi la stagione di Draymond Green ha preso una piega tutt’altro che buona, perché se già le avvisaglie c’erano state nella serie contro i Thunder, da lì in poi è stata una picchiata continua con un unico comune denominatore: “I gioielli di famiglia”.
Il primo episodio (replicato due volte) sono stati i colpi di proibiti a Steven Adams che hanno portato solo al warning, nonostante potessero sembrare tutt’altro che una sporadica coincidenza. La conferma è arrivata nel quinto atto della serie finale quando la scena si è ripetuta anche con LeBron James, costando una partita di squalifica e, possiamo dire, anche la serie finale alla sua squadra che perdendo gara 5 non si è più ripresa.
Dopo la cocente delusione sul campo, ma la sportività mostrata nel riconoscere i meriti agli avversari tributando a James il giusto onore per la vittoria, durante l’offseason sono arrivati nuovi guai.
Agli inizi di luglio il giocatore si era reso protagonisti di una rissa nel Michigan quando un tifoso all’interno di un ristorante lo aveva provocato. La risposta del giocatore fu uno spintone che generò un parapiglia e lo portò a dover essere rilasciato su cauzione per l’accaduto sebbene nessuno si fosse fatto male.
Nonostante tutto sembrava che questo avvenimento potesse seriamente compromettere la presenza dell’ala dei Warriors alla spedizione di Rio, infatti circolarono voci secondo le quali Team USA non voleva essere rappresentata nel mondo da chi utilizzasse la violenza o le maniere forti per regolare i conti verso un tifoso ancorchè facinoroso.
Dopo le scuse del giocatore, con relativo comunicato, Team USA ha deciso di non prendere provvedimenti, ma la “fedina” comportamentale del giocatore ha annoverato un’altra macchia.
Nella giornata di sabato è arrivata un’altra situazione decisamente spiacevole che ha portato il giocatore a dover fronteggiare i giornalisti scusandosi per l’ennesima volta riguardo a un errore. E’ infatti andata online su snapchat una foto del suo pene che, sebbene rimossa dopo dieci minuti, aveva già fatto più o meno il giro del mondo. Dapprima ha affermato di essere stato hackerato, poi ha ammesso la propria colpa: “Non doveva andare online quella foto -dice Green- era un messaggio privato e non doveva essere pubblica. Ho schiacciato il tasto sbagliato ed è andata online, perché purtroppo ognuno di noi è a un tasto sbagliato dal pubblicare contenuti inadatti e di cui si può vergognare. E’ il destino della generazione di internet e mi scuso per l’accaduto”.
Questa situazione non ha creato nessun tipo di feriti o risse e probabilmente potrà essere considerata come meno grave rispetto alla rissa di un mesetto fa, ma di sicuro non innalza la popolarità e la professionalità di un giocatore che negli ultimi due mesi ha sporcato abbastanza chiaramente la propria reputazione.
Infine aveva ragione David Blatt quando all’Adidas Eurocamp di Treviso disse ai ragazzi: “State lontano dai social network e se dovete usarli, fatelo con estremo giudizio. Ma non utilizzate mai snapchat perché potrebbe crearvi problemi nella vostra carriera”. Evidentemente Green non lo ha ascoltato.