Il trio dei Nets piega Miami, nona di fila per i Lakers

I risultati della notte NBA
24.01.2021 11:15 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Il trio dei Nets piega Miami, nona di fila per i Lakers

BROOKLYN NETS-MIAMI HEAT 128-124 | Primo successo insieme per i nuovi Big Three di Brooklyn, che devono faticare non poco per avere ragione degli Heat ridotti all’osso nella rotazione. I Nets infatti sprecano quasi del tutto un vantaggio di 18 lunghezze concedendo 42 punti nell’ultimo quarto, ma alla fine resistono grazie a 12 punti negli ultimi 5:48 di un Kyrie Irving da 28 punti e diversi canestri decisivi nel finale. Il migliore di serata per i padroni di casa è però un Kevin Durant da 31 punti con 11/19 dal campo e 4/7 da tre, seguito dai 23 di Joe Harris (7/12 dall’arco) e sopperendo a un James Harden da soli otto tiri tentati (12 punti, 7 rimbalzi e 11 assist per il Barba). Il problema però evidentemente non è in attacco per questa squadra, quanto piuttosto aver concesso 124 punti a un avversario che solo la sera prima era arrivato a malapena a 81. Il merito della prestazione offensiva di Miami è quasi esclusivamente del miglior Bam Adebayo della carriera: 41 punti (14/20 dal campo, 12/14 ai liberi e anche una tripla a segno) con 9 assist in 38 minuti per lui, sostenuto dai 19 di Goran Dragic e i 18 di Duncan Robinson e Kendrick Nunn per provarci fino alla fine. Sempre senza Jimmy Butler, Tyler Herro e Avery Bradley, coach Spoelstra ha usato l’11° quintetto diverso su 15 partite disputate ma ora il record è di 6-9.

CHICAGO BULLS-LOS ANGELES LAKERS 90-101 | Nona vittoria su nove partite in trasferta per i campioni in carica, che a Chicago portano a casa un successo mai in dubbio per 48 minuti filati. Dopo aver cominciato con un parziale di 20-6, i gialloviola non si guardano più indietro toccando anche il +30 a metà partita con un LeBron James in amministrazione controllata (17 punti, 11 rimbalzi e 6 assist), lasciando il proscenio a Anthony Davis. L’aria di casa fa bene al numero 3 gialloviola nativo di Chicago, che dopo aver detto di se stesso che stava “facendo schifo” firma il suo massimo stagionale da 37 punti di cui 26 nel solo primo tempo, tirando 14/21 e 7/9 ai liberi in 28 minuti di gioco. Ai Lakers bastano e avanzano per la 13^ vittoria stagionale a fronte di quattro sconfitte anche in una serata da 4/19 dalla lunga distanza di squadra. Si ferma a tre la striscia di vittorie dei Bulls, che hanno una doppia doppia da Zach LaVine (21 e 10 rimbalzi) e altri tre giocatori in doppia cifra (White 14, Williams 13 e Markkanen 12), ma non impensieriscono mai davvero gli avversari a differenza di quanto fatto due settimane fa allo Staples Center, in cui avevano avuto il tiro per vincere. I padroni di casa pagano i soli 33 punti segnati nel primo tempo con un pessimo 32% al tiro (0/10 da tre). 

UTAH JAZZ-GOLDEN STATE WARRIORS 127-108 | Ottavo successo in fila per i Jazz, che non hanno nessun problema a sbarazzarsi degli Warriors chiudendo il primo tempo avanti di 30 e toccando anche il +40 nel secondo. Merito del 52% dal campo e dei 18 assist realizzati prima ancora dell’intervallo, chiudendo poi con 28 di squadra di cui 8 di Bojan Bogdanovic, al suo massimo in carriera. Il leader è Donovan Mitchell con 23 punti seguito dai 17 di Mike Conley. In una serata di squadra da dimenticare, se non altro Steph Curry si toglie la soddisfazione di scrivere una pagina di storia. Con la sua quarta tripla di serata, infatti, il numero 30 di Golden State è salito al secondo posto all-time per triple segnate in carriera con 2.561, superando il suo idolo d’infanzia Reggie Miller. Per lui alla fine ci sono 24 punti con 7 rimbalzi, 7 assist e il 50% al tiro, ma neanche le sue prodezze possono tenere in partita gli Warriors, che nel finale di gara danno spazio a Nico Mannion (8 punti e 4 assist). 

PHOENIX SUNS-DENVER NUGGETS 112-120 2OT | Partita pazza tra Suns e Nuggets, con entrambe le squadre che segnano il canestro del pareggio alla fine dei regolamentari e del primo supplementare prima del successo degli ospiti al secondo overtime. Nel quarto periodo era stato Jamal Murray a segnare una tripla difficilissima sulla sirena sopra le braccia di Deandre Ayton, mentre nell’OT Jae Crowder aveva risposto con un canestro dall’arco a 0.7 dalla fine. Con i Suns privi di Devin Booker per un problema al bicipite femorale, Chris Paul si è caricato la squadra sulle spalle chiudendo con 21 punti e 13 assist in 42 minuti, segnando anche il canestro del +3 prima della prodezza di Murray nei regolamentari. Dall’altra parte però il canadese ne ha segnati 26 e soprattutto Nikola Jokic ne ha messi 12 dei suoi 29 finali nei supplementari, firmando anche il suo massimo in carriera con 22 rimbalzi in 42 minuti di gioco. 

DETROIT PISTONS-PHILADELPHIA 76ERS  110-114 | La miglior squadra della Eastern Conference deve sudare fino in fondo il successo contro l’ultima in classifica, sfruttando i liberi decisivi segnati nell’ultimo minuto di gioco da Ben Simmons (20 punti, 9 rimbalzi e 7 assist) e da un Joel Embiid come sempre in grande spolvero. Per i Pistons c’è una rara brutta serata di Jerami Grant (11 punti con 3/19 al tiro), che era riuscito a segnare la tripla per tornare sul -2 a 28 secondi dalla fine. Embiid però ha suggellato la sua serata da 33 punti e 14 rimbalzi con due tiri liberi a 7.2 secondi dalla fine per il +4 finale, mettendone 21 nel solo primo tempo nonostante un problema alla parte bassa della schiena rimediato contro Boston. Insieme a lui ci sono anche i 17 di Tobias Harris e i 14 di un Seth Curry da 0/3 dall’arco.

DALLAS MAVERICKS-HOUSTON ROCKETS 108-133 | Successo importante per i Rockets, che salgono a un record di 3-3 dopo lo scambio di James Harden dominando il derby texano con i Mavericks. Con entrambe le squadre in back-to-back, Houston prende possesso della gara già nel primo quarto e non va mai in svantaggio, cavalcando il massimo stagionale da 33 punti di Eric Gordon e il miglior DeMarcus Cousins dell’anno (28 punti, 17 rimbalzi e 4/8 dall’arco in 30 minuti). 
Alla quinta partita in sette giorni, i Mavericks tengono a riposo Kristaps Porzingis ma alzano bandiera bianca in fretta, tenendo Luka Doncic seduto per tutto l’ultimo quarto a gara ormai compromessa. Lo sloveno ha comunque chiuso con 26 punti, 5 rimbalzi e 8 assist, seguito dai 15 a testa di Tim Hardaway Jr. e Boban Marjanovic in una serata davvero complicata per i Mavs. “Non abbiamo scuse, l’energia è stato un fattore. L’abbiamo avuta a tratti, ma non l’abbiamo mai tenuta e loro ne avevano di più” ha detto coach Carlisle. 

MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW ORLEANS PELICANS 120-110 | Pessima sconfitta per i Pelicans, che pagano i soli 14 punti segnati in tutto il terzo quarto e perdono anche contro l’unica squadra sotto di loro nella Western Conference. Minnesota interrompe così una striscia di quattro sconfitte in fila grazie ai 20 punti di Naz Reid e i 18 della prima scelta assoluta Anthony Edwards, trovando il secondo successo dell’anno senza Karl-Anthony Towns (2-9 il record). Brandon Ingram prova a metterci una pezza segnando 30 punti insieme ai 28 di Eric Bledsoe e i 19+11 di Zion Williamson, ma i problemi dei Pelicans sono soprattutto difensivi — al netto di un terzo quarto in cui hanno tirato solo 5/24 sbagliandone anche 11 in fila. “Mi prendo parte della responsabilità, ma anche alcuni giocatori devono prendersele” ha detto coach Van Gundydopo la partita. “Non è possibile che l’avversario che stai marcando giochi costantemente più duro di te”. Zero minuti in campo per scelta tecnica per Nik Melli.