Klay Day! Quando Thompson si infiamma al tiro

La performance contro i Bulls del numero 11 è solo l'ultima di una lunga serie.
30.10.2018 18:45 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Klay Day! Quando Thompson si infiamma al tiro
© foto di Sergio Cerbone

Nell'inizio di stagione dei Golden State Warriors, avevano risposto presente quasi tutti: Draymond Green, con la sua solita presenza mentale in campo; Kevin Durant, col bombardamento ai danni dei Knicks; Stephen Curry, con la performance migliore della stagione NBA finora, contro i Washington Wizards. Mancava all'appello soltanto Klay Thompson, che prima della partita contro i Chicago Bulls, aveva realizzato soltanto 5 triple in tutte la stagione. 

Mancava, appunto: alla fine del primo quarto, Klay aveva già superato il suo intero bottino stagionale con 6 centri dalla lunga distanza, e con 22 punti era già al suo massimo stagionale dopo soli 12 minuti. All'intervallo, arrivato a quota 10 bombe, aveva pareggiato il record NBA di conclusioni da 3 in una metà di gioco (10, Chandler Parsons pre infortuni nel 2014). Nel terzo quarto, le bombe da oltre sei metri sono 14, nuovo record NBA (13, realizzate, manco a dirlo, da Steph nel 2016 contro New Orleans) ed i punti totali sono 52, massimo stagionale in NBA (dopo i 51 realizzati da Curry contro Washington). Nel quarto quarto, a risultato ampiamente acquisito, Thompson non ha giocato, forse per non infierire sui malcapitati Bulls: dopo soltanto 26 minuti di impiego, 52 tocchi di palla, 56 palleggi in 96 secondi con la palla in mano, il figlio d'arte non sembra avesse bisogno di riposo...

Probabilmente la cosa più straordinaria è che non fa neanche notizia: questa infatti è la nona volta che realizza più di 20 punti in un quarto, la quarta in cui scollina quota 30, col record fissato a TRENTASETTE contro i Phoenix Suns, mentre in una occasione l'ha fatto in due quarti consecutivi della stessa gara, contro gli Indiana Pacers, per un totale di 60 punti (massimo in carriera). Curry è sicuramente più appariscente, ma l'altro Splash Brother non scherza affatto quando ha i suoi "12 minuti". Insieme alla sua difesa, quasi pari alle sue doti offensive, un'altro dei segreti del dominio di Golden State.