Le cifre di Westbrook e l'ovvio merito dell'estensione con i Thunder

Nella notte si è risolto uno degli ultimi lodi di questa offseason davvero infernale per i giornalisti, ma incredibilmente spassosa per appassionati e tifosi.
Russell Westbrook ha raggiunto l’accordo per la rinegoziazione del proprio contratto con gli Oklahoma City Thunder, allungandolo fino al 2018.
Dopo la dipartita di Durant i Thunder erano appesi al filo che riguardava proprio Russ e c’è da dire che non essendo trapelato molto da canali ufficiali, il timore dei tifosi di OKC era legittimo viste tutte le certezze crollate dopo KDecision.
Westbrook è da anni ormai un MVP candidate a ogni inizio stagione e ora che non dovrà più spartire il proscenio con Durant potrebbe avere davvero carta bianca per mettere insieme una stagione da dominatore assoluto.
Le sue cifre nelle ultime stagioni ci dicono che è uno dei giocatori più inarrestabili del lotto e che merita tutti i soldi che i Thunder gli allungheranno. Quest’anno sarà il terzo giocatore più pagato della lega dietro ai 30 milioni di Mike Conley e ai 29.5 di James Harden con un “modesto” 28.6.
Nelle ultime due stagione è risultati rispettivamente secondo e terzo per PER nell’intera lega, diventando nella stagione appena conclusa il quarto giocatore ogni epoca a totalizzare almeno 20 punti, 10 rimbalzi e 5 assists di media stagionale aggiungendosi a un novero decisamente d’elitè con Oscar Robertson (cinque volte), Magic Johnson (tre) e Chris Paul (una).
E’ stato responsabile del 46.3% dei punti dei Thunder nella scorsa stagione finendo dietro solo al 46.5% di James Harden ed è stato sempre o primo o secondo per punti in contropiede negli ultimi quattro anni.
Non ci sono statistiche che Russell Westbrook non possa confezionare all’interno di una partita e anche un mese in quasi tripla doppia di media lo conferma. Se c’è una pietra miliare su cui costruire una squadra, questa è sicuramente il numero 0, sul quale grava una sola incognita in ottica medio-lungo periodo: la tenuta atletica.
E’incredibile la forza, la fisicità e l'energia che mette sul campo in ogni singola partita, facendo della prepotenza un vero e proprio marchio di fabbrica contro ogni avversario anche più strutturato di lui.
Con la fisiologica perdita di esplosività e verticalità che subirà a cuasa dell’età, dovrà trovare qualche altro modo per dominare le partite, ma come detto da Sam Presti in una puntata di “The vertical podcast” il lavoro quotidiano e la voglia di competere per vincere di Westbrook erano chiari sin dall’inizio, ma con il tempo si sono manifestati in tutta la loro prepotenza risultando inaspettate anche da chi lo aveva scelto.
Di sicuro troverà un modo ulteriore per dominare la lega ancora a lungo e di certo nel breve lo farà con la maglia dei Thunder…non una cosa scontata agli ultimi chiari di luna.