Mamba out: le reazioni dell'NBA, la provocazione di Shaq e le emozioni

"L'ho sfidato a farne cinquanta e lo stronzo ne ha fatti sessanta" (Shaquille O'Neal)
Le parole di Shaq dopo la partita sono un microcosmo di quello che è stato uno dei rapporti più turbolenti e dominanti della storia del gioco. Shaq e Kobe non si sono mai amati, troppo diversi per logica e modo d'intendere la vita da sembrare agli antipodi, ma nonostante questo hanno guidato la più forte macchina da guerra dell'NBA moderna arrivando a dominare come pochissimi altri hanno fatto.
Kobe ha raccolto anche l'ultima sfida di Shaq, qualcosa che non era onestamente pensabile da nessun tifoso o addetto ai lavori, ma a cui solo lui poteva ambire (come successo in tantissime occasioni negli ultimi vent'anni).
In un tweet proprio Shaq ha scritto: "Il miglior duo della storia del gioco. Grazie Kobe".
E' stato il giocatore più vecchio della storia a segnare sessanta punti in una partita, ha chiuso la carriera al terzo posto ogni epoca con 33.643 punti all'attivo e si è iscritto al club di Chamberlain (14), Barry e Baylor (1) per partite con 50 o più tiri.
Questi numeri non spiegano nulla su cosa sia stato veramente Kobe Bryant per il basket NBA, ma si può capire qualcosa di più dal discorso post partita (video sotto) che il Mamba ha voluto dedicare al pubblico di Los Angeles, a chi aveva speso 5500 dollari per vederlo e a tutto il resto del mondo. I giocatori dei Suns non si sono nemmeno cambiati in spogliatoio per vedere gli ultimi minuti del suo match.
Riportiamo qui alcuni Tweet del mondo dello sport che ha reagito all'uscita di scena del Mamba:
✔ @KingJames: UNBELIEVABLE MAN!!! #MambaDay
✔ @paugasol: No words can describe this last game by @kobebryant! Pure GREATNESS!! #60points #MambaDay #ThankYouKobe
✔ @Giannis_An34: Easy 60??! Wow #MambaDay
✔ @MagicJohnson: @kobebryant scoring 60 points in his last game is the greatest final performance that I've ever seen in sports!
✔ @KDTrey5: 60 piece. Mamba out.
A costo di risultare stucchevole e ripetitivo: siamo testimoni della storia e non coltivare "in the bottom of the heart", come dice Kobe, le emozioni di questa serata sarebbe davvero un peccato mortale.
L'epoca Bryant è finita e dovremo girare pagina sperando che un Curry, un Durant, un Paul o tanti altri ci possano regalare tante serate come queste da qui in avanti.
Per ora ci teniamo ancora per qualche giorno il "Mamba Hangover".
Thanks for the memories Kobe.