Michael Jordan, il rivale: le storie di Payton, Kemp, Wilkins

The Players Tribune, in occasione della pubblicazione di The Last Dance, ha raccolto e diviso le testimonianze sul numero 23 dei suoi contributori.
24.04.2020 20:19 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Michael Jordan, il rivale: le storie di Payton, Kemp, Wilkins

La testata online The Players' Tribune, da cinque anni e mezzo, raccoglie le storie degli atleti dal loro punto di vista. Iniziando col botto nel 2014 (Lebron James comunicò lì che sarebbe tornato a Cleveland), negli anni, quasi tutti gli atleti sembravano avere un aneddoto circa Michael Jordan. La testata quindi ha raccolto le testimonianze sul numero 23, dividendole per "temi": qui i racconti di chi l'ha vissuto come rivale.

Gary Payton, 2017
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Era prestagione, contro i Bulls, nel mio anno da rookie, il 1990. Erano i Bulls ma prima del primo three-peat, capite? Venivano ancora battuti dai Pistons ai playoff. Quindi arrivo io, seconda scelta al draft, e penso che non mi interessa chi diamine fosse sto Jordan, penso ok è forte ma non così forte. MJ Sta in panchina buona parte della partita, non gioca forte, mi marca BJ Armstrong, e gli rifilo 19 punti, e da bravo rookie comincio a parlare come un pazzo, prendo in giro MJ in panchina, guardo dall'alto in basso la gente, mi sento da dio. Qualche settimana dopo, affrontiamo i Bulls per la prima volta in stagione. Mi sentivo pronto, mi ero allenato, preparato, tutti parlavano dei Bulls, ma io mi sentivo fiducioso, ce la potevo fare, senza problemi. Ci stringiamo le mani nel prepartita, ed MJ non voleva stringere la mia. Dice a BJ "lasciatemi il fottuto rookie". "Cazzo", penso, "ok, fanculo, fatti sotto".
La partita va avanti, e marco Michael, e vedo Phill Jackson chiamare schemi, quattro, cinque, sei volte di fila, tutte giocate per Michael. Michael segna quattro, cinque, sei volte di fila. E' ad un livello diverso rispetto a quello che pensavo. In pochi minuti, ho problemi di falli, vado in panchina, e praticamente non gioco più: finisco con 0 punti in sette minuti, MJ con 33. Verso la fine della partita, MJ si avvicina alla panchina, durante la partita, neanche sembrava arrabbiato, stava col suo fottuto chewing-gum: "Le stronzate che dicevi in prestagione? Questo è quello che conta. Benvenuto nella NBA, ragazzino".
I Bulls vinsero il titolo quell'anno, ed altri cinque prima del suo ritiro
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Shawn Kemp, 2018
"Sono fortunato di aver potuto vedere MJ al suo meglio, il Jordan dei primi anni 90 da "sto venendo a prenderti"... Non ci abbiamo messo molto a realizzare che quando giocavi contro Michael, avrebbe potuto avere la miglior partita della tua vita, non importava se casa, trasferta, il tuo compleanno, la fottuta febbre... Potevi avere tutto a favore, e poi MJ ne metteva 25 nel primo tempo, lingua di fuori, nel mirino la tua intera organizzazione... Viveva per ciò."

Dominique Wilkins, 2019
"Ricordo Jordan che entra nel nostro spogliatoio, in abito e cravatta. Io sono tipo "che diamine ci fa nel nostro spogliatoio?", mentre lui ci fa "Preparatevi, sarà una lunga notte". Io sono scioccato, cioè è appena venuto nel nostro spogliatoio? Ne mise 60 quella sera"