Westbrook: la storia, la tripla doppia di media e un MVP che conta poco

Russell ha reso ufficiale un'impresa storica, che nessuna giuria potrà togliergli.
08.04.2017 20:30 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Westbrook: la storia, la tripla doppia di media e un MVP che conta poco

- Sei andato a due assists dalla tripla doppia, hai cercato di raggiungere quota dieci?
- Westbrook: "Cosa c***o potevo fare ero 6-25 dal campo".

Questa è stata una delle risposte nel post sconfitta contro i Suns dei Thunder. Ovviamente oltre alla partita che aveva un valore del tutto relativo, visto il quasi certo sesto posto dei suoi in griglia, si è parlato quasi esclusivamente di un record che sembra ancora impossibile. Con 8 assists nella notte diventa il secondo giocatore della storia assieme a Oscar Robertson ad avere una stagione in tripla doppia di media.
Why not? E’ il suo motto e lo conferma in ogni situazione: “Non voglio precludermi niente nella vita –dice- non c’è cosa che ritenga di non poter fare con il lavoro e il sacrificio” e infatti questo è uno degli aspetti che più viene rispettato di lui in giro per la lega e soprattutto dai compagni. In particolare i lunghi che fanno dei blocchi in stile football americano per concedergli il rimbalzo sul secondo tiro libero sbagliato dagli avversari. E lo fanno con piacere perché credono e si fidano di lui. Questo è l’unico aspetto che “gonfia” le statistiche a rimbalzo di Russell, che prende l’80% dei rimbalzi non contestati, non troppo differente rispetto al 79% di Harden e il 77% di James.

In 41 triple doppie stagionali ne ha compilate ben tredici in tre quarti o meno, una addirittura prima della pausa lunga e otto sotto i trenta minuti d’impiego in campo.
Quando dopo una partita con i Jazz gli avevano chiesto se fosse in crisi perché non era riuscito a compilare una tripla doppia nelle ultime tre partite (crisi….sigh) ha detto che quello non era uno dei suoi obiettivi. Non è mai sceso in campo per le statistiche o per raggiungere dieci assists, ma per vincere: “If I get it, I get it. If I don't, I don't. It is what it is”. È la celebre frase di quell’intervista.
Questa stagione per Westbrook è stato un test di durezza mentale, come detto dal GM Sam Presti, dopo la partenza di Durant e ha passato l’esame a pieni voti, anche se i suoi Thunder sono ben lontani da poter competere per il titolo.
Anello o meno, MVP o meno questa è una stagione da ricordare, per tanti motivi, ma probabilmente l’unica cosa che rimarrà nella storia individuale del gioco è proprio questa impresa di Russell, perché prima ci rassegneremo che l’MVP è un premio fine a se stesso, prima riusciremo ad apprezzare le imprese guardandole da un punto di vista più ampio.