Messina su Il Giorno:“Non dimenticare questi giorni, cercare più tolleranza”

Il coach biancorosso parla in una lettera aperta sulle colonne del quotidiano a riguardo del tema delle regole.
24.03.2020 15:27 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Messina su Il Giorno:“Non dimenticare questi giorni, cercare più tolleranza”

Nell’ambito di un’interessantissima iniziativa editoriale de Il Giorno, a cura del regista e attore teatrale -e grande tifoso dell’Olimpia Milano- Massimiliano Finazzer Flory ha parlato anche coach Ettore Messina, intervenuto con un breve pensiero relativo alla parola “regole”, scelta come parola del giorno dal quotidiano.

Di seguito il pensiero di Messina: “Affrontare un tema importante come quello del nostro rapporto con le regole, a maggior ragione in un momento cosi grave, ti espone al rischio della retorica inutile. Mi scuso, in anticipo, se dovesse accadere. In questi giorni molti non rispettano il richiamo a rimanere in casa e, incuranti del rischio, continuano a uscire senza motivo e, spesso, a formare gruppi. La regola, da sempre, è più facilmente rispettata se non mi costa fatica o se non limita quelli che credono siano miei diritti. Come quando in una squadra di basket un giocatore ti fa capire che non si sforza in difesa per essere più fresco in attacco…. In una squadra vera un giocatore così dura poco e spesso sono quei due o tre compagni di maggiore personalità che lo mettono al proprio posto… spesso prima ancora che debba intervenire l’allenatore. E, nelle squadre dove questo non accade, magari perché l’egoista teoricamente segnerà dei canestri importanti, quelli che sgobbano si sentono fessi. Metafora di quello che viviamo ogni giorno. Quindi? Farsi giustizia da soli come all’Ok Corral? Continuare a sperare in norme rigide e applicate con severità? Perché solo davanti al baratro accettiamo di stare più in casa e mantenere le corrette distanze? Perché diventare migliori quando non possiamo essere oltremodo peggiori? Nello sport alleniamo e giochiamo, vivendo una metafora al ribasso di vicende umane ben più importanti, sperando ogni giorno che si arrivi ad una accettazione consapevole delle regole, senza doverle imporre in continuazione usando la panchina come deterrente. L’augurio è che quando potremo tornare ad una vita normale cercheremo di non dimenticare questi giorni e cercheremo più rispetto reciproco, tolleranza, autodisciplina. Lo dobbiamo prima ancora che a noi stessi, a chi non sarà più tra noi e a tutti coloro che stanno combattendo in prima linea”.