Nella casa di turchi e baschi... Gara 3 e 4, è obiettivo Final Four

'Quentin Tarantino' ci presenta le 4 serie che volgono verso la svolta decisiva che conduce alle final four di Istanbul
24.04.2017 16:42 di  Domenico Landolfo   vedi letture
Nella casa di turchi e baschi... Gara 3 e 4, è obiettivo Final Four
© foto di Facebook Olympiacos

In vista di una settimana rovente, in cui le gare 3 e 4 ci diranno chi accederà alla Final Four, sarà un viaggio quasi per tutte verso est, verso quella Turchia che ospiterà anche la due giorni che vale il titolo in quel di maggio. Con buona pace di color che invece sono i più orientali di tutti, i russi, che invece voleranno fino in Spagna, o per meglio dire nella Communidad Baska, forti del rassicurante 2-0. Quattro sfide diverse, dal fascino sottile e dai colpi di certo proibiti, in cui, un po’ come in una pellicola di Tarantino, non sai mai quello che può succedere. Sarà proprio il regista di cult il nostro Virgilio nella presentazione di quattro sfide tanto diverse da loro, ma legate tutte dal filo sottile della “devotion”.


Panathinaikos – Fenebahce (0-2) – Kill B…ogdanovic

Sarà forse perché i colori della squadra turca ricordano e non poco quelli della Thurman, o forse perché Bogdan Bogdanovic ha la capacità di uccidere le partite quasi come uno dei membri della squadra delle vipere mortali, ma l’accostamento tra questa serie ed il film calza a pennello. Obradovic e la sua personale, al momento vincente, battaglia contro il suo passato, deve però dire grazie al suo campione se è riuscito ad espugnare Oaka dopo due prestazioni non certo perfette. Il Pana ha dimostrato di vendere cara la pelle, ma si trova spalle al muro, costretto a fare un colpo esterno dopo aver perso il fattore campo senza appelli, in gare tra l’altro in cui ha avuto e non poco l’inerzia nelle sue mani. Servirà un carisma e una dedizione di ferro, nonché un apporto molto più produttivo dal pacchetto interno dei “green”, che è stato surclassato dai pari ruolo turchi. La serie può comodamente tornare in equilibrio se la squadra di Xavi Pascual saprà alternare bene la difesa forte a quella transizione a cui Obradovic non ha ancora saputo trovare un freno concreto. Inoltre, seppur davanti al pubblico amico, appare paradossale che i turchi continuino ad avere quelle percentuali al tiro pesante che hanno condizionato e non poco i primi due episodi della serie.

Olympiakos – Efes (1-1) – Inglorious Basterds

Il nuovo che avanza contro un passato che fatica a morire. Le parti del tenente Aldo Rein, del celebre Golem nonché del colpo di stato ordito da Shoshanna, o magari del sopravvissuto nazista sul campanile possono essere mutevolmente ruotate su ciascuno dei protagonisti di questa sfida, ambo le parti, nessuno escluso. Dominanti ed esperti i reds in gara 1, più cinici e spietati i turchi in gara due, il che lascia presagire ancora un equilibrio per il prosieguo della serie. Talento ed individualità, nonché abitudine a giocare partite del genere fanno propendere senza troppi giri di parole a favore di Spanoulis e soci, ma non dimentichiamoci che sono stati proprio i liberi sbagliati da un certo Printezis, che qualcosa ha vinto e deciso in carriera, a fare la differenza in negativo nel secondo atto della sfida. Perasovic ha saputo mettere la sfida su un piano fisico, sfruttando al meglio la versatilità di Dunston (ex dal dente avvelenato) e Kirk, provando a partire da una difesa aggressiva per innescare i suoi esterni, con Heurtel che non ha sfigurato al cospetto di uno dei signori del parquet. Strano dirlo, invece, i “reds” hanno trovato vari trascinatori nel corso delle due gare della serie, distribuendo bene i punti, soffrendo però maledettamente gli uno contro uno dal post, in cui Birch ha dimostrato tutta la sua giovane inesperienza. Servirà tattica e sagacia tattica, l’ambiente potrebbe essere un fattore, con Green che dovrà portare dalla panchina per i biancorossi quell’energia e quei punti che Honeycutt e Granger garantiscono ai biancoblu con puntualità.

Cska – Baskonia (2-0) – Django (Larkin) Unchained

Qui i ruoli si ribaltano eccome. Il Baskonia torna dalla doppietta russa con due sconfitte di misura, magari immeritate per quanto prodotto, con la certezza di poter mettere in difficoltà l’armata rossa ma con un pugno di mosche in mano. Ed ecco che quindi coach Sito Alonso, che non avrà certo le fattezze del Dr King Schultz ma ne incarna lo spirito, dovrà prendere sotto la sua protezione Shane Larkin, il migliore dei suoi, e provare a condurlo alla distruzione delle granitiche certezze di una squadra che ha mezzi e risorse per battere chiunque. Un po’ come il Mr Candie interpretato da Di Caprio, magari un ibrido tra il cervello fine di De Colo, le mani e l’atteggiamento di Teodosic e la forza bruta di Hines. Si riparte da quel tap in del pivot passato da Veroli che ha deciso inesorabilmente gara due, con il Baskonia che, quando ha saputo innescare Larkin, ha potuto dire la sua, contando su un Budinger mai così importante per la squadra basca, nonché su Voigtmann presente sotto i tabelloni. Il Cska di Itoudis affronta questa trasferta con maggiore serenità, senza pressione, sapendo che forse anche un solo colpaccio in trasferta potrebbe bastare, ma basterà il palmares e il pedigree, nonché la superiorità tecnica, ad evitare che la “Candyland” russa salti in area per mano del pistolero senza bandiera avversario?

Real Madrid – Darussafaka (1-1) – The Hateful (Turkish) Eight

Sono otto (a dire il vero con Aldemir farebbero nove ma poco importa), maledettamente poco considerati e fanno le cose semplici, sono abituati a sparare e venderanno cara la pelle. Di contro c’è una banda organizzata che ha dissipato sul campo i suoi tesori e che può contare su armi più potenti, un sottile filo che lega i suoi componenti, e la certezza che le azioni dei singoli sono e saranno dettate anche da quella del compagno al proprio fianco. Presentazione forse lunga ma veritiera, come l’ultimo capolavoro del regista di Knoxville, che mette di fronte una squadra di Blatt uscita ridimensionata in positivo dopo i primi due match spagnoli. Real che è stato salvato da Llull in gara uno con una delle sue solite magie, ma che ha avuto poco o nulla dal supporting cast del tascabile play spagnolo. Ayon ha messo insieme qualche numero significativo, ma di sicuro non ha avuto un cliente scomodo sul fronte opposto, con Clyburn e Zizic che lo portano spesso lontano dal canestro. Sarebbe doveroso scrivere un libro su come Brad Wanamaker stia dominando la serie, ma ne riparleremo poi. Sulla carta non dovrebbe esserci match, i fatti stanno dicendo che la coesione e il gioco essenziale di Blatt stanno facendo la differenza. Ovvio che quando i Nocioni e i Maciulis di turno entreranno davvero nella serie non dovrebbe esserci partita, eppure i Turchi hanno il vantaggio del fattore campo e giocheranno in una Volkswagen arena gremita e pronta a spingere i propri beniamini.