Italbasket, la carica di Pippo Ricci: “Stagione da brividi, porto energia”

Il lungo della Virtus Bologna è carico d’entusiasmo per l’estate azzurra: “a febbraio ero al top, oggi sono un gradino sopra”.
24.07.2019 13:01 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Italbasket, la carica di Pippo Ricci: “Stagione da brividi, porto energia”
© foto di Twitter Italbasket

È difficile non pensare al nome di Giampaolo Ricci per una candidatura a “giocatore rivelazione” dell’anno per il basket italiano: l’ala romana è infatti reduce da una stagione in continua escalation. Prima con i traguardi raggiunti con la Vanoli Cremona (la storica Coppa Italia a febbraio e la semifinale scudetto), poi con la firma nella nuova e rinforzata Virtus Bologna, di cui sarà grande protagonista. In mezzo c’è però l’avventura in Nazionale, con quel coach Sacchetti che su Ricci ha puntato nelle ultime due stagioni di Serie A (le prime per il prodotto della Stella Azzurra). “Vengono quasi i brividi a pensare a quello che è stata la mia scalata, la mia stagione” le parole di Ricci a Basketissimo. “A febbraio pensavo di essere al top, invece ora forse sono un gradino sopra, avendo firmato per due anni con una società come la Virtus Bologna che sta costruendo una squadra per vincere tanto, ed essere qui tra i 19 più forti scelti da Meo è qualcosa di incredibile da raccontare”.

Tutto quello che questo significa lo porto la mattina in palestra, quando vado a correre in vacanza, perché voglio farmi trovare sempre pronto, tutti i giorni in allenamento” continua l’ala virtussina. “Sono una persona molto emotiva e questa cosa in campo certe volte mi aiuta, perché cerco di dare tutto a questo sport e alla squadra. Come gruppo dobbiamo trovare il nostro equilibrio: ci sono delle gerarchie, ognuno ha il suo ruolo. Io sono qui per dare energia, entusiasmo e provare a fare tutto ciò che serve per mettermi a disposizione della squadra continuando, a testa alta e con i piedi per terra, a vivere quest’esperienza giorno dopo giorno. Questo per me è un premio per quanto è successo e per il sudore che ho versato: ogni volta che scendo in campo penso a quando ho lasciato tutto per provare a diventare un giocatore di basket, mi godo questo momento. Penso che l’emozione forse più banale ma vera è che in questo momento io sono felice. Di essere qui, di vestire questa maglia, di rappresentare un paese”.

La conoscenza di Sacchetti e del suo basket potrebbe essere un’arma in più, per Ricci, per aumentare le chances di far parte dei dodici azzurri che voleranno in Cina: “Avere avuto Meo a Cremona può darmi una marcia in più, avendo già buona esperienza con quella che è la sua idea di pallacanestro, fatta di poche regole ma della continua ricerca a provare a leggere le situazioni: lui è un allenatore che da lo scheletro del suo gioco ai giocatori, così che questi possano interpretarlo. Da ieri pomeriggio si è resettato tutto: ognuno ha la sua storia e ognuno proverà a giocarsi un posto al Mondiale. Ognuno di noi è qui perché se lo merita: c’è un clima speciale, un’elettricità particolare”.