Bryant a Shaq sulla loro diatriba: "Da giovane ero un idiota"

I Los Angeles Lakers sono stati per anni il più bel reality show che la tv americana avrebbe mai potuto trasmettere. Il trio O’Neal-Bryant-Jackson ha deliziato la stampa locale e non solo con delle querelle al limite del paradossale. I mind games di Jackson rivolti a Kobe quando diceva che in gioventù pilotava le partite di High School per vincerle da solo nel finale, quelli a Shaq quando lo definiva un ciccione indolente e la faida tra i due giocatori su chi fosse o dovesse diventare il maschio alfa del branco, sono stati il leit motive di tre anni incredibili.
Nonostante questa infinita serie di avvenimenti e una stampa Losangelena che semplicemente ci sguazzava a raccontare tutti i retroscena di questi rapporti, c’era una squadra sostanzialmente inarrestabile che quando scendeva in campo spazzava via dal campo ogni avversario dominando la lega e inanellando tre titoli consecutivi con irrisoria facilità.
I due giocatori pian piano sono cresciuti, si sono divisi essendo in grado di vincere titoli anche da soli (uno con gli Heat e l’altro sempre con i Lakers), ma nella giornata di ieri è avvenuto un nuovo incontro e una bella chiacchierata sul tema con anni di distanza.
Durante la trasmissione in podcast di ESPN condotta proprio da Shaquille O’Neal “The big podcast with Shaq” è arrivato anche Kobe Bryant e la discussione è volata subito sulla loro faida.
Ovviamente dopo tanto tempo i toni della discussione sono decisamente diversi, molto smussati e quasi ribaltati. “Non ricordo quante cose sono state dette e scritte durante quegli anni –ha detto Shaq- e ho avuto modo di cambiare la mia idea sulla situazione nel tempo. Molti aneddoti non erano nemmeno veri, se non che abbiamo vinto tutti quei titoli”.
Anche Kobe ha analizzato la situazione in modo molto più lucido e distaccato, non facendo mancare un po’ di peperoncino nella descrizione, ma questa volta verso se stesso: “Ero un idiota in gioventù –ha detto- quando invecchi vedi tutte le cose sotto un’altra prospettiva e io in quel periodo non ero lucido. L’unica cosa che volevo fare era zittirti in ogni caso e questo ci metteva in difficoltà sia come singoli che come squadra, esponendoci a critiche e problemi esterni che non ci facevano affatto bene”.
Effettivamente sembra quasi impossibile che quel gruppo e quell’incredibile duo sia stato in grado di creare così tanta polvere intorno a sé e al contempo gestirla in modo quasi indifferente dominando senza repliche da parte di nessuno in almeno due dei tre anni del threepeat. E’ vero che stiamo parlando di tre Hall of Famer, ma una telenovela di quel tipo con quei risultati in campo è davvero difficile da ritrovare nella storia dello sport professionistico.