Chi si è mosso al draft: aggressive Minnesota e Atlanta, confusione Suns

In un draft pieno di movimenti, ecco le scelte e le filosofie delle principali protagoniste: Wolves ed Hawks molto decise, Phoenix nel pallone più totale
21.06.2019 18:30 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Jarrett Culver, Minnesota
Jarrett Culver, Minnesota

Andato in archivio il draft NBA, la notte è stata come al solito piena di movimenti, ma tre squadre in particolare sono state molto attive.

Protagonista indiscussa, insieme a New Orleans, è stata Atlanta. Gli Hawks detenevano tre scelte tra le prime 20 in questo draft, e ne hanno cedute due di queste (insieme alla 35) per ottenere la quarta dai Pelicans. David Griffin massimizza ancora di più la trade Davis, prendendo una pletora di prospetti molto interessanti da questo draft, oltre a Zion Williamson, mentre Atlanta, per il secondo anno di fila, non esita ad andare All-In su prospetti ben precisi. Stavolta è toccato a DeAndre Hunter, un giocatore molto intrigante, ma probabilmente ottenibile anche con la scelta numero 10, spesa per Cam Reddish, compagno a Duke della numero 1. Il GM Travis Schlenk, ex Golden State ed ispirato al modello Warriors, potrebbe aver trovato il suo Iguodala in Hunter, mentre  nell'ex Blue Devils trova un progetto grezzo, molto atletico, che potrebbe pagare alti dividendi. 

Il neo GM dei T'Wolves, Gerson Rosas, non ha certo perso tempo per dare la sua impronta sulla squadra, ed ha deciso di essere aggressivo andando a caccia di Jarrett Culver, preso con la sesta scelta, ottenuta via trade da Phoenix. Un giocatore pronto su entrambi i lati del campo, che oltre alla versatilità offensiva mostra ottime doti difensive, e formerà con Robert Covington un intrigantissimo duo, utile a nascondere le lacune di Towns nella sua metà campo. 

I Suns, invece, non hanno massimizzato al massimo i loro movimenti. Hanno scelto i giocatori più anziani di tutto il draft, alzando più di qualche sopracciglio di sorpresa ed incredulità tra gli addetti ai lavori. Particolarmente controversa la chiamata, alla numero 11, di Cam Johnson. Ottimo tiratore con stazza, si, ma pronosticato verso la fine del primo/ inizio del secondo giro, ed è addirittura più vecchio di Devin Booker. Poca chiarezza nelle mosse di Phoenix.