Cousins da Sacramento a New Orleans: una follia californiana

La trade di Cousins sembra davvero una pazzia per Divac, non nuovo a colpi del genere.
20.02.2017 18:45 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Cousins da Sacramento a New Orleans: una follia californiana

Ormai l’All Star Game è diventato una specie di allenamento a porte aperte senza competizione e un po’ ha minato il siginificato di vedere i migliori all’interno di una partita si di spettacolo, ma anche di talento al servizio di una vittoria, che conta nulla ma almeno porta un minimo di competitività.
Nonostante questo la notizia vera della notte è la trade che ha portato ai New Orleans Pelicans DeMarcus Cousins in cambio di sostanziale paccottiglia NBA.

Che i Kings volessero scambiare Cousins era notizia non segreta e i potenziali fruitori si erano ampiamente fatti avanti, ma a quanto pare il pacchetto con meno appeal ha portato alla trade.
I Pelicans mandano Buddy Hield, Tyreke Evans, Langston Galloway, una prima scelta 2017 e una prima scelta 2019 via Sixers.
In cambio hanno ricevuto DeMarcus Cousins e Omri Casspi.
Se Sam Hinkie è stato cacciato per una dubbia condotta all’interno della lega, ci chiediamo cosa potrebbe succedere a Valde Divac e Vivek Ranadivè dopo questo scambio.
Sostanzialmente hanno dato via un All Star che non ha rivali tra i centri della lega, con indubbi problemi caratteriali e di attitudine, ma dal notevole talento.
L’idea di scambio è del tutto comprensibile, ma per avere indietro un giocatore che hai già avuto anni prima come Tyreke Evans e che non è diventato propriamente Steph Curry in questi ultimi anni e una prima scelta nella persona di Buddy Hield che è l’esatta fotocopia di Nik Stauskas, giocatore che due anni fa è stato ceduto quasi come un peso. La differenza è che tra i due ci sono solo settanta giorni di differenza a livello di età e Hield sta rivelandosi molto meno incisivo di quello che ci si potesse aspettare viste le percentuali dall’arco (specialità della casa) e una difficoltà evidente dal campo e dalle statistiche a essere performante nella propria metà campo.
Per alcune proiezioni statistiche sul rendimento di Hield, verrebbbe annoverato nella categoria journey man nella stessa frase di Anthony Morrow e Wayne Ellington. Non quello che si dice un giocatore su cui poter costruire una squadra, anche per il fatto che ha chiamato il suo cane NOLA e ora si trova a giocare per i Kings.

Dall’altra parte i Pelicans dando via sostanzialmente dei mestieranti accorciano indubbiamente la rotazione dalla panchina, ma ripromuovono Frazier come componente della bench mob dopo l’inizio di stagione che era stato molto confortante nella totale emergenza infortuni, ma soprattutto si portano a casa un All Star, con problemi relazionali, ma dal talento incredibile che darà una fattiva mano a un Davis che sembrava sempre più isolato nel deserto tecnico della sua squadra.
E’ una mossa che potrebbe far bene ad entrambi: Davis potrebbe ricominciare a pensare di competere con la squadra per cui ha rinnovato a lungo termine, mentre Cousins con una presenza stabilizzatrice, serena e pacata come quella di Davis, potrebbe limare i suoi problemi di disciplina. Sarà una bella sfida per Gentry metterli in campo insieme, visto che entrambi ormai sono degli in6out player, ma possiamo dire senza problemi che a livello di frontline nessuno in questa lega può marcare questo duo senza un mismatch. Perlomeno a New Orleans ci si torna a divertire.