Draymond Green e la ridefinizione del ruolo di centro

Uno dei motivi meglio nascosti del 20-0 dei Warriors ha un nome, un cognome e viene da Michigan State.
03.12.2015 18:14 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Draymond Green e la ridefinizione del ruolo di centro
© foto di twitter

Lungi da qualsiasi giornalista dotato di oggettività, dire che Steph Curry non sia l'inizio, la fine e il proseguimento delle fortune dei Warriors, ma c'è anche chi, senza necessariamente avere i riflettori puntati addoss, è la vera chiave sui due lati del campo.
Stiamo parlando di Draymond Green che ha ridefinito il ruolo di centro.

Fino a pochissimi anni fa il centro era rimasto l'unico giocatore interno che doveva saper giocare in post, prendere rimbalzi e proteggere il ferro dalle penetrazioni altrui. Era già stato lasciato solo dalla deriva che ha portato le ali forti sempre più a sette metri da canestro, ma ora rischia di vedere la sua figura lasciare figurativamente sguarnita l'area.
Grreen viene spesso utilizzato da centro in particolari situazioni in cui i Warriors rendono in maniera incredibilmente superiore. Oltre a una spaziatura offensiva quasi incontenibile, il Net Rating della squadra con lui in ala grande è di +15, che schizza a un impressionante +54,3 (si avete letto bene) quando gioca da centro.
Se a questo aggiungiamo che ha prodotto due triple doppie in back to back e che produce la fantasmagorica statistica di 7.1 assists a partita, possiamo capire che gli esterni sono bravissimi a segnare, ma che lui li mette in ritmo come pochi, avendo imparato a gestire in modo esemplare il ruolo di roller che gli porta libertà e varietà di soluzioni.
Ovviamente la sua taglia fisica, nonostante la durezza, rende la coperta corta, perché quando si allarga il campo e si gioca piccoli è vero che si alza il ritmo obbligando la difesa avversaria a coprire tutto il campo, ma dall’altra parte vicino a canestro si fa fatica.
E invece no.
Vicino al ferro è un intimidatore secondo solo a Gobert e Ibaka. Contro di lui nel pitturato, secondo Sports VU, gli avversari tirano con il 40% e questo garantisce un’incredibile presenza difensiva mantenendo tutti gli aspetti offensivi che abbiamo spiegato prima.

Ora siamo obbligati a confrontare il suo rendimento con i rivali che incontra nei due ruoli in cui si giostra e anche qui arriviamo a conclusioni davvero preoccupanti per gli avversari.
Il suo Real Plus Minus è sesto in assoluto nella lega, ma soprattutto è il primo per distacco tra i lunghi, infatti il +3.54 offensivo, sommato al +3.72 difensivo, porta a un +7.26 che guarda tutti dall’alto.
Dietro di lui ci sono Paul Milsap con +6.79 (3.86+2.93), e Tim Duncan con +5.82 (-0,7+5.87).
Ovviamente ora il tema più in voga nei coaching staff sarà: come fermo Steph Curry? Con l'uomo di Green....o magari no.