La stagione da record degli Spurs, snobbata e all'ombra dei Warriors

I neroargento stanno giocando un basket super ma nessuno sembra accorgersene dietro ai Warriors.
06.03.2016 17:15 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
La stagione da record degli Spurs, snobbata e all'ombra dei Warriors
© foto di Sergio Cerbone

Sebbene Gregg Popovich ami giocare, vincere, ma anche che nessuno presti attenzione alla sua squadra, è quasi ingiusto che la stagione degli Spurs stia passando sotto coperta come se fosse una contender forte, con ambizioni di titolo ma, tutto sommato, normale.

Non può essere considerata normale o non degna delle prime pagine dei giornali una stagione da 53-9 di record con trenta partite d’imbattibilità interna nella quale sono stati fatti riposare a ruota Duncan, Paker e tutti i veterani. Chi ha “riposato” più di tutti è Manu Ginobili che nella notte è tornato in campo dopo 31 giorni dal suo infortunio nelle parti nobili. La polvere che a 38 anni una sosta così lunga potrebbe lasciare è stata rimossa dall’ennesima impresa di questo giocatore che ha ridefinito i propri limiti spostando l’asticella sempre verso l’alto e i suoi 22 punti con cui ha vinto la partita contro i Kings ne sono la più lampante conferma.
In questo scontro hanno riposato contemporaneamente Aldridge, Duncan e Green (ovviamente alla luce del ritorno di Manu) e nonostante ciò è arrivata un’altra vittoria. Con l’inserimento di Andre Miller e Kevin Martin c’è da scommettere che coach Popovich non esiterà a far ruotare tra campo e tribuna i propri veterani cercando di avere un buon apporto dai due nuovi acquisti in questo finale di regular season e avere i pretoriani pronti, freschi e agguerriti per provare a rincorrere i Warriors nei playoffs.

Gli Spurs al momento sono offuscati solo dalla sensazionale stagione dei campioni in carica, ma stanno frantumando record e mettendo insieme un basket ammirevole per efficacia. Segnano 104.7 punti per gara, ma ne subiscono appena 92.2 (facilmente primo posto nella lega), unendoci anche un clamoroso 97.6 di defensive rating che bissa e legittima il primo posto in ogni graduatoria difensiva della lega. L’offensive rating è di 110.8 (terzo posto assoluto), che considerato il bassissimo pace factor di 94.5 (ventiduesimo in assoluto) eleva ancora di più la qualità chirurgica del loro attacco.
Tutte queste splendide cifre farebbero pensare a un potenziale dominio della lega, invece sembra che questi Spurs non possano essere in grado di arginare il ritmo dei Warriors in una serie a sette partite e che forse la loro logica di pallacanestro, prima dell’età media del roster, sia destinata a cedere il passo a quella nuova e rapida degli avversari.

Il 19 marzo potremo capire qualcosa di più a riguardo, quando le due teste di serie si scontreranno dopo la relativa indicazione che ha dato la prima partita della Oracle Arena. Intanto godiamoci questi nero argento che non vogliono pagare dazi con la carta d’identità.