Le escluse dai playoff, il bilancio di fine anno (con occhio al prossimo)

Vediamo come si sono comportate le squadre che non hanno fanno i playoff e da dove possono ripartire:
12.04.2019 08:43 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Le escluse dai playoff, il bilancio di fine anno (con occhio al prossimo)

In attesa di vedere gli equilibri ed i pronostici per i playoff, diamo una occhiata a chi non ce l'ha fatta.

Western Conference
Sacramento Kings
La pre stagione ed un mercato decisamente assente davano i Kings come carne "da macello" per questa stagione, ma i viola di Sacto hanno stupito tutti, arrivando a lottare fino a quasi la fine per un piazzamento in postseason, con una delle migliori annate degli ultimi 16 anni senza playoff. De'Aron Fox è esploso con un anno di ritardo, e Buddy Hield, problemi anagrafici a parte, ha dimostrato di poter essere valso l'investimento del contratto in scadenza di Cousins due anni fa. Marvin Bagley è sbocciato anche lui dopo un inizio balbettante, e dei giovani interessanti dopo anni hanno portato al rinnovo di Vlade Divac. Tuttavia, i dissapori con l'ex Lakers sono costate il posto al candidato coach dell'anno Dave Joerger, nonostante il merito di rendere i Kings una squadra intrigante e non più una delle barzellette della lega. 

Los Angeles Lakers
Non basterebbe una serie Tv per raccontare questa annata dei Lakers, che, secondo la legge di Murphy, è andata male in ogni aspetto in cui poteva andare male. Problemi fisici, incomprensioni tattiche, mancati progressi dei giovani, ed il chaos più surreale a livello dirigenziale mai visto in NBA hanno portato alla prima assenza ai playoff di Lebron James dopo più di un decennio (ed otto finali consecutive). Il re ripartirà molto probabilmente da zero, con un roster che potrà essere rivoluzionato, ma chi vuole passare dalla parte gialloviola della città di questi tempi? 

Minnesota Timberwolves
Le possibilità di avere una stagione di consolidamento per dare seguito alla prima qualificazione ai playoff dopo 14 anni sono volate dalla finestra nel preciso istante in cui Jimmy Butler ha chiesto la cessione, avvelenando tutto l'ambiente nel processo. Il roster ha delle solide basi, una maggiore tranquillità e chiarezza dopo l'esonero di Thibs, e Towns si conferma come una pietra angolare sul quale poter costruire una franchigia. Il problema è che Wiggins non lo è per niente...

Memphis Grizzlies
Per due settimane sembravano quasi in grado di fare i playoff, segno di una mentalità ed una cultura mai scomparse. L'addio di Marc Gasol è stato doloroso quando necessario, ma il duo Conley-Jackson Jr offrono decisamente più qualità e garanzie di tantissime squadre nel guado della ricostruzione. Con un paio di scelte azzeccate, il grit and grind potrebbe tornare ad annoiare la lega, dopo aver rigenerato Joakim Noah e Bruno Caboclo

New Orleans Pelicans
Tutto ruotava, ruota, e ruoterà intorno ad Anthony Davis: sebbene il suo divorzio sia già scritto, saranno i termini della separazione che ci diranno che cosa sarà di New Orleans, solo un anno fa capace di ottenere uno straordinario sweep al primo turno ed adesso addirittura a rischio "trasloco". 

Dallas Mavericks
Di buono: DoncicPorzingis l'anno prossimo, un coaching staff di livello, i ricordi dolci di 21 stagioni di Dirk, alcuni spezzoni stagionali in inverno. Di cattivo: tutto il resto. I Mavs post All Star Game (e post trade per il lettone che ha smantellato la squadra mandando nella grande mela buona parte dei titolari) sono stati lontani parenti della squadra guidata dalle magie dello sloveno. L'ex Real è un giocatore franchigia, ma anno prossimo con Porzingis dovrà salire di livello.

Phoenix Suns
Erano attesi a migliorarsi, dopo aver condotto un mercato ambizioso e preso un potenziale fenomeno come DeAndre Ayton, sono invece la seconda peggior squadra della lega. A parte il bahamense e Devin Booker (collezionista di ulteriori record), c'è veramente poco da salvare in Arizona. 

Eastern Conference
Charlotte Hornets
I playoff svaniti all'ultima giornata rischiano di avere conseguenze pesanti per gli Hornets, che dopo anni di purgatorio rischiano di perdere Kemba Walker, e dover ricominciare da zero un processo di ricostruzione che possa avere risultati, questa volta. 

Miami Heat
Qua nessuna superstar cambia squadra, anche se Wade si è ritirato: in Florida sono bloccati nel pantano della mediocrità che manco le Everglades, e servono grandi mosse per ritornare in alto. Un aiuto involontario potrebbe arrivare da Hassan Whiteside: incredibilmente, potrebbe rinunciare alla sua opzione da 27 milioni dopo aver giocato poco e niente quest'anno per trovare minuti (e titoli) altrove. 

Washington Wizards
A differenza delle altre due, bloccate nel pantano della mediocrità, hanno una buona ed una cattiva notizia. La buona è che Bradley Beal è un All Star legittimo, capace da solo di portare una squadra molto corta e poco competitiva a pensare di sperare nei playoff. La Cattiva è che John Wall al momento è un soprammobile da 40 milioni l'anno, alle prese con problemi fisici da anni ed a serio rischio di stare seduto per tutta la prossima stagione. 

Atlanta Hawks
Qua siamo ancora in fase di aperta ricostruzione e tanking, ma le note liete sono tante: Trae Young è un serio rivale di Doncic per il premio di Rookie dell'anno, ed insieme a Collins e Huerter formano un nucleo molto interessante per il futuro. Acerbi si, ma il potenziale c'è eccome. 

Chicago Bulls
Una stagione da dimenticare, piena di momenti tragicomici come lo spogliatoio in rivolta, ed esperimenti falliti (Jabari Parker). Lavine ha buoni numeri, Porter porta (scusate) solidità, e Markkanen continua a crescerema a Chicago c'è meno entusiasmo per il futuro rispetto ad altre piazze. 

Cleveland Cavaliers
Sexton non è un bidone, Love è ancora sotto contratto e fine delle notizie positive in The Land, scarsi ed anonimi come pochi in NBA.

New York Knicks
KnoxNtikilina, una scelta che si spera sia la prima al prossimo draft e tutto lo spazio salariale del mondo. Le cose belle dei Knicks finiscono qui, finiti per farsi notare più per le gesta di James Dolan che per il campo.