Leonard, i riposi programmati, e le multe della NBA: cosa è successo?

Esplode il caso tra i Clippers e l'associazione, con il coach Doc Rivers multato di 50mila dollari per le dichiarazioni sul suo numero 2. Ecco perché
08.11.2019 18:00 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Leonard, i riposi programmati, e le multe della NBA: cosa è successo?

Kawhi Leonard non è certo nuovo ai Load Management, riposi preventivi pianificati con attenzione, specialmente in casi di back to back, ossia partite consecutive. La scorsa stagione, a Toronto, Leonard ha giocato soltanto 60 partite in stagione regolare, e non è per niente scontato che possa ripetersi anche questa stagione, per arrivare fresco ai playoff e sopratutto non gravare troppo su un ginocchio da anni sotto osservazione. 

Tuttavia, questi riposi programmati spesso vanno di traverso alla lega, ed è già successo due volte questa stagione: in occasione di due partite trasmesse sulla TV Nazionale, due big match di cartello (contro i Jazz e sopratutto contro i Bucks di Giannis Antetokounmpo), Leonard è rimasto in borghese a bordocampo, attirandosi le ire dei tifosi e degli appassionati. Salta i big match, evita le sfide, mancanza di rispetto per i tifosi: tante le accuse lanciate all'ex Spurs, ma la lega non è intervenuta, perché cartelle cliniche alla mano, Leonard non è sano al 100%. 
"Per quelle che sono le politiche della lega relative al riposo dei giocatori, Kawhi Leonard oggi non è un giocatore completamente in salute e come tale viene considerato dai Clippers alle prese con un problema al ginocchio. La NBA, insieme al proprio direttore del dipartimento di medicina sportivo, è d’accordo con l’opinione della franchigia che oggi Leonard non è nelle condizioni sufficienti per giocare all’interno di un back-to-back" le dichiarazioni da parte dell'associazione. 

Tuttavia, non è dello stesso avviso Doc Rivers, allenatore dei Clippers: “Kawhi si sente alla grande. Ma se si sente così è proprio perché gli stiamo concedendo questo tipo di riposi. Continueremo a farlo, non c’è la minima preoccupazione da parte nostra, vogliamo solo essere sicuri che tutto vada per il meglio. Il nostro lavoro è proprio quello di assicurarci che possa continuare a sentirsi bene. È importante. L’anno scorso ha giocato molti minuti nei playoff e non è una cosa sana. Noi vogliamo solo che continui a sentirsi meglio col passare della stagione. Vogliamo che si riposi, in modo che possa guarire completamente”. Parole tuttavia che sono state viste come una beffa da parte dei tifosi, e che la lega ha punito con una multa di 50.000 dollari. 

Non certo una novità, quella dell'ex allenatore dei Celtics, di pagare salato la sua lingua lunga e le sue differenti vedute con la lega: già punito lo scorso anno per aver apprezzato pubblicamente Leonard, in una conversazione che lo paragonava a Micheal Jordan, il vulcanico coach continuerà a scornarsi con lega e giornalisti.