NBA: nuovo caso di razzismo, Levenson vende gli Atlanta Hawks

Una e-mail del 2012 è al centro di questo nuovo caso: "Inadeguata ed offensiva"
07.09.2014 20:44 di  Redazione Basketissimo   vedi letture
NBA: nuovo caso di razzismo, Levenson vende gli Atlanta Hawks
© foto di Zou Zheng/AG ALDO LIVERANI S A S

Il razzismo colpisce ancora il mondo NBA. Dopo il caso Sterling, un altro proprietario lascia il comando di una squadra proprio per questo motivo: si tratta di Bruce Levenson degli Atlanta Hawks. Questa volta non è stato cacciato dalla Lega americana, ma è stato lo stesso n° 1 a decidere di mettere in vendita la franchigia, prima che le indagini del commissioner Adam Silver si concludessero, con la quasi inevitabile radiazione dalla Lega. 

Tutto è nato da una e-mail del 2012, in cui Levenson si lamentava del pubblico della Philips Arena, a suo modo di vedere troppo di colore: “Ho osservato lo stadio durante le nostre partite - aveva scritto, nella lettera rivolta al presidente della squadra Denny Ferry - il 70% del pubblico è nero, le cheerleader sono nere, la musica è hip hop, e ci sono pochi padri e figli agli incontri. La folla di neri spaventa i bianchi, che non vengono così alle partite”.

Parole pesanti e decisamente poco gradite ai vertici NBA, la cui linea sul tema razzismo è inflessibile. Per annunciare la vendita, Levenson ha pubblicato una lettera aperta di scuse, in cui scrive che l’e-mail dello scandalo, scritta di suo pugno, è "inadeguata ed offensiva”, nella quale “ho fatto passare, in modo del tutto intenzionale, il messaggio che i tifosi bianchi siano più importanti di quelli neri. Sono arrabbiato con me stesso per queste frasi infamanti e senza senso”. Da questo l’addio.