Pagelloni Free Agency, Vol 8: New York e Charlotte bocciate

A mercato concluso, vediamo e votiamo le mosse di vincitori e vinti dell’ultimo mercato: tocca a due grandi delusioni, le peggiori di questa estate
20.07.2019 17:53 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Pagelloni Free Agency, Vol 8: New York e Charlotte bocciate

L'estate entra nel vivo, e cominciano ad andare in vacanza anche i GM delle squadre NBA, dopo il mercato più convulso della storia recente della lega. Tantissimi giocatori hanno cambiato casacca, tante stelle hanno spostato i loro talenti altrove, e conseguentemente, modificato i rapporti di forza ed il panorama della lega. Siamo al giro di boa, e parliamo delle bocciature pesanti: quelle degli Hornets e dei Knicks. 

New York probabilmente è diventata la barzelletta più divertente della lega. Anni di manovre intelligenti, per una volta, volte a liberare spazio salariale per due free agent di grido buttati al fumo dalla titubanza di James Dolan nell’offrire il massimo salariale a Kevin Durant. Anni di sacrifici e programmazione dopo la tragicità comica dell’era Jackson per firmare Julius Randle ed Elfrid Payton. Giocatori onesti per carità, con l’ex gialloviola reduce dalla miglior stagione in carriera, ma che spostano poco o nulla la situazione attuale dei blu arancio, peggior squadra della scorsa stagione. RJ Barrett è un piccolo diamante, ma il contesto intorno a lui non è dei migliori. New York ha avuto per anni la possibilità di cambiare la traiettoria di una franchigia reduce da una sola serie di playoff vinta negli ultimi 20 anni, ed ha sempre fallito miseramente. Stavolta in modo più fragoroso. 

Discorso simile, ma con le dovute distinzioni, per Charlotte. La franchigia di Michael Jordan ha sempre ballato nella palude della tremenda mediocrità della lega, lontana dai playoff, e lontana dalle prime posizioni del draft (che quando sono arrivate, sono state spesso sprecate, come ricorda ancora Micheal Kidd-Gilchrist, uno dei giocatori con più anzianità di servizio con la stessa casacca, e non certo per merito suo). La consacrazione ad All-NBA di Kemba Walker lo scorso anno poteva essere l’inizio di qualcosa: pur con tutti i suoi difetti, l’ex Uconn era un ottimo giocatore franchigia, leale e capace di trascinare le folle. Ma la decisione della dirigenza del North Carolina di non offrire il massimo salariale al numero 15 ha creato i presupposti per il divorzio, e l’arrivo di... Terry Rozier. Una delle decisioni più inspiegabili della scorsa estate ha creato i presupposti per una delle peggiori squadre da guardare il prossimo anno.