Portland Trail Blazers: il miracolo di Stotts, Olshey e CJ

La stagione dei Blazers è il manifesto della genialità e della comunione d'intenti.
29.02.2016 16:01 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Portland Trail Blazers: il miracolo di Stotts, Olshey e CJ
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Coach Carlisle ha detto tutto ciò che la lega ha pensato sino ad ora: “Terry Stotts, attualmente è l’allenatore dell’anno”.
La seconda verità che in alcuni hanno pensato e aggiungiamo noi è: “Neil Olshey è l’executive dell’anno”, dimostrando che la sinergia tra la sua figura e quella del coach è ancora importante anche nel 2016 dell'analytics.

E’ stato calcolato in base all’utilizzo dei giocatori che i Blazers hanno perso 3.6 titolari rispetto alla scorsa stagione ovvero una percentuale del 72.2% rispetto produzione totale (per Basketball reference).
Nella storia solo dodici squadre hanno perso più produzione in una singola estate di mercato e hanno raccolto una media di 30 vittorie di media. Solo quattro hanno mantenuto un record sopra il 50%, mentre solo i Magic del 98-99 ne hanno conservato uno migliore di quello dei Blazers.
Se tralasciamo momentaneamente la perdita di Aldridge, i Blazers hanno ceduto il trio di altri starters Batum-Lopez-Matthews che ora percepiscono la bellezza di 42 milioni di dollari (rispettivamente 13, 16 e 12). Questi sono stati sostituiti da Aminu, Davis e Plumlee che in tre fanno praticamente il salario del solo Lopez e portano alla causa un Real Plus Minus di +8.5 combinato, rispetto al +0.1 dei tre predecessori.
Ovviamente queste statistiche sono leggermente drogate dall’11-1 di record che i Blazers hanno avuto recentemente giocando prevalentemente in casa, ma il lavoro di rebuilding istantaneo messo in scena da Stotts e Olshey ha dello straordinario.
Nel più classico dei “non tutti i mali vengono per nuocere” l’infortunio di Matthews della scorsa stagione ha permesso alla società di capire quanto fosse il momento di Cj McCollum e il fatto che ad ora sia il giocatore con maggior differenza punti rispetto alla scorsa (+14.2 davanti agli 8.6 di Will Barton) indica quanto il lavoro dei Blazers sia partito da lontano.

Il duo McCollum-Lillard ha punti di contatto con gli Splash Brothers. Lillard ha preso molto male l’esclusione dalla partita delle stelle stampandone 51 proprio in faccia ai Warriors e portando i suoi alla vittoria, mentre CJ sta semplicemente giocando un basket esiziale. Il duo è un pericolo costante nei pick and roll, infatti Lillard è secondo e CJ sesto a livello di produzione da quelle situazioni. Per darvi una comparazione Curry è nono e Thompson centoduesimo. A chiudere il cerchio c’è un Mason Plumlee che ha metabolizzato alla perfezione il ruolo di roller ispirandosi a Draymond Green, infatti è sesto tra i lunghi passatori con 3.8 assists proiettati sui 36 minuti.
Così si capisce meglio l’entità del capolavoro fatto da una società che si sta rivelando una vera e propria sorpresa, con il suo leader a dimostrare il valore di prima punta e tutti gli altri pezzi perfettamente incastrati.