Tanti soldi per poca qualità: I peggiori affari della free agency

Tenendo conto di età, rendimento e salario, ecco a voi i peggiori affari di quest'estate.
25.07.2015 09:45 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Tanti soldi per poca qualità: I peggiori affari della free agency
© foto di twitter

Nell’ultima offseason si sono sprecati i contratti milionari elargiti alle stelle, ma anche a giocatori che potrebbero fare bene, ma sicuramente sono sovrastimati rispetto al loro valore.
Sports Illustrated ha stilato una classifica di alcuni Free Agent che sono stati firmati oltre il loro valore, valutando il loro rendimento passato e potenziale mixandolo con l’età e alcune stats avanzate.

Iman Shumpert, Cleveland Cavs: 4 anni x 40 milioni (81° per Quoziente di Valore tra i free agents)
Ha sfruttato il fatto di essere uno da supporting cast di una squadra da titolo come i Cavs, ma ha monetizzato troppo se consideriamo il fatto di non aver mostrato grandi cose nei playoffs, prendendo comunque lo stesso contratto di Danny Green agli Spurs. Le sue cifre, comparate con la guardia ex Tar Heels, lo vedono in ritardo su quasi tutte le categorie statistiche, considerato che è un sufficiente tiratore da tre nella squadra di LeBron James (34% in carriera). Questo è un buon modo per valutare la disparità nell’uguaglianza.

 

Wilson Chandler, Denver Nuggets: 4 anni x 47 milioni (71° per QV tra i free agents)
Chandler ha sfruttato il fatto di essere un buon role player in una squadra senza stelle. Questo ha fatto esplodere il suo contratto oltre gli effettivi meriti, perché nella sua carriera non è mai riuscito a migliorare considerevolmente il suo gioco, soprattutto nelle realizzazioni, dove la sua efficacia è rimasta costantemente nella media in tutta la carriera.
Essendo un buon role player, perché dargli tutti quei soldi?


Wes Matthews, Dallas Mavericks: 4 anni x 70 milioni (31° per QV tra i free agents)
Il suo primo contratto doveva essere un quadriennale da 57 milioni di dollari, che lo avrebbe inquadrato come una buona presa per i texani.
Con l’assenza di Jordan, Cuban gli ha allungato un massimo contrattuale che dal punto di vista dell’utilità del giocatore può anche essere comprensibile, ma dal punto di vista salariale è decisamente esagerato. Matthews si è dimostrato un ottimo giocatore in un sistema già composto di stelle. Per fare il giocatore solido da piccole cose è perfetto, ma chiamare 70 milioni in quattro anni vuol dire obbligatoriamente spingersi ben oltre questo, cosa che lui non è detto sia in grado di fare.

Reggie Jackson, Detroit Pistons: 5 anni x 89 milioni di dollari (26° per QV tra i free agents)
Solo Kevin Love, Marc Gasol, Kawhi Leonard e Jimmy Butler hanno più soldi garantiti di lui tra i free agents dell’ultima stagione.
Se a questo aggiungiamo che sono stati elargiti a un giocatore che in carriera ha un PER minore rispetto a Jeremy Lin, Marcus Thornton e Leandro Barbosa, è facile trovare il peggior affare dell’estate.
Detto questo ha una buona reputazione difensiva, ma nonostante questo le squadre avversarie perdono meno di un punto percentuale offensiva quando lui è in campo, rispetto a quando non c’è.
Nella metà campo offensiva invece è tutto fuorchè un all-star, infatti il suo ruolo perfetto era quello di sesto uomo nei Thunder con licenza d’uccidere nei circoscritti minuti in campo. Non è affare per lui guidare una squadra come leader offensivo per 48 minuti e per questo non dovrebbe esser pagato come tale.