EA7 ai quarti con l'indigesta Trento, ma ora c'è la variabile Batista

L'uruguaiano può essere una delle carte vincenti nei quarti di finale
05.05.2016 14:44 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Un precedente Milano-Trento
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Un precedente Milano-Trento
© foto di Alessia Doniselli

E’ dunque Milano-Trento. Non l’accoppiamento sperato per l’EA7 nei quarti di finale, visto che Pistoia o Varese erano sulla carta più abbordabili, ma come detto da coach Repesa “così sapremo sin dall’inizio chi siamo”. Poi l’Olimpia non può permettersi di pensare troppo all’avversaria, ma dovrà concentrarsi su se stessa ed a far valere la propria forza superiore, di profondità e di talento, rispetto alla rivale di turno. Anche se la Dolomiti Energia è stata una squadra indigesta sinora in stagione per la formazione biancorossa: quattro precedenti ed una sola (sofferta) vittoria nel corso di questa annata.

La squadra di Buscaglia ha messo in difficoltà l’EA7-Emporio Armani con l’atipicità dei suoi lunghi (soprattutto un Wright molto incisivo contro l'Olimpia) e non permettendo, se non in rari momenti delle partite, a Gentile e compagni di sviluppare il proprio gioco ed andare in velocità. In questa occasione, però, ci sarà una variabile nuova e di grande rilevanza: Esteban Batista. Il centro uruguaiano non era ancora arrivato a Milano in occasione dei due precedenti e non era stato tesserato per la doppia sfida di Eurocup, mentre in questa serie dei quarti di finale sarà regolarmente a disposizione di coach Repesa.

Nelle dieci partite giocate, il lungo ha avuto una media di 13.7 punti e 6.6 rimbalzi di media, andando tre volte in doppia doppia e salendo notevolmente di rendimento nelle ultime due uscite: 20 e 11 contro Pesaro, 28 e 13 contro Cremona. Ma non solo con le statistiche si spiega l’utilità di Batista. Le sfide contro Trento sono state decise da parziali importanti subiti dai biancorossi, in periodi di siccità offensiva, e l’uruguaiano può essere proprio l’uomo da cui poter andare nei momenti di difficoltà, per segnare qualche canestro e fermare l’ondata avversaria. Evitando così dispendiose e difficili rimonte, mai portate a termine nelle tre partite poi perse con i bianconeri.