Olimpia, una debacle in cinque atti. E Repesa è pronto ai saluti

Da Gentile ai playoff, cosa non ha funzionato nei biancorossi nel corso di questa stagione
03.06.2017 16:07 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Olimpia, una debacle in cinque atti. E Repesa è pronto ai saluti
© foto di Alessia Doniselli

La stagione dell’Olimpia Milano finisce con i fischi e la contestazione dei tifosi. Nel mirino ci sono soprattutto la dirigenza e coach Jasmin Repesa, sono loro i grandi imputati per il popolo biancorosso, di un’annata fallimentare, a cui i successi in Coppa Italia e Supercoppa non possono bastare non solo per salvarla, ma nemmeno per renderla di poco insufficiente. Del futuro si parlerà nei prossimi giorni, anche se non appaiono in vista cambiamenti societari, mentre l’avventura del tecnico è giunta virtualmente al capolinea. Nei prossimi giorni arriverà la rescissione, poi ci sarà la ricerca del nuovo allenatore.

Ma torniamo un attimo indietro e vediamo cosa non ha funzionato, in questa annata milanese.

PROLOGO
Le premesse erano di una grande stagione, trionfale in Italia e di buon livello in Europa. Ma non sarà così, anche a causa di un mercato estivo deludente. Parlarne ora, ovviamente, è molto più facile, visto che quasi tutti (noi compresi) avevamo applaudito buona parte delle scelte, ma, alla luce dei fatti, i tre grandi acquisti dell’ultima sessione sono state le più grandi delusioni: Raduljica su tutti, ma anche Hickman e Dragic (quest’ultimo poi infortunatosi) hanno reso sotto le aspettative.

ATTO PRIMO - IL CASO GENTILE
E’ stato gestito nel peggior modo possibile, dal punto di vista mediatico e non solo. La storia tra l'ex capitano e Milano era finita il giorno del 27° scudetto, con quelle dichiarazioni mai digerite dai vertici milanesi, ma si è trascinata fino a dicembre, tra la fascia di capitano tolta, problemi con Repesa e svariate incomprensioni. In questo modo, l’Olimpia ha perso il suo leader tecnico, non sostituito e si è visto nei momenti più caldi, quando nessuno riusciva (o aveva le qualità) per prendere in mano la squadra. E, sia chiaro, questa non è affatto un'accusa al capitano attuale Cinciarini, tra i più positivi.

ATTO SECONDO - LA CONFERENZA DI TORINO
Le durissime parole di Repesa a Torino, nei confronti dei giocatori, hanno rotto probabilmente qualcosa all’interno dello spogliatoio. E la risposta di Proli al coach, non ha aiutato a dare potere all’allenatore rispetto alla squadra. Ma c’è stato anche un altro risultato, anch’esso negativo: l’Olimpia ha perso quel suo gioco brillante offensivo, visto ad inizio stagione, per provare a seguire le indicazioni difensive, senza però avere i giocatori adatti per farlo. Ne è uscita una squadra con poca identità su entrambi i lati del campo, se non un po’ di ricerca della transizione.

ATTO TERZO - LE SCONFITTE CON LE RIVALI
Le grandi squadre del passato incutevano timore alle rivali, che si sentivano spesso sconfitte ancor prima di scendere sul parquet. Questa Olimpia, pur vincendo la stagione regolare in anticipo, ha perso a Venezia, Reggio Emilia ed Avellino, dando così coraggio alle avversarie designate di inizio anno. Che si sono rafforzate sul mercato, credendo (giustamente alla luce dei fatti) di poter fare il colpaccio e provare a vincere lo scudetto. Togliendo quell’aurea di imbattibilità milanese, prevista da tutti ad inizio anno.

ATTO QUARTO - GLI INFORTUNI
Nonostante tutto quello di cui abbiamo scritto ed un'Eurolega già virtualmente finita a fine 2016, a febbraio arriva la vittoria in Coppa Italia e tutto lascia pensare ad un finale di stagione italiano di ottimo livello, come nelle previsioni. Invece, si sussegue una serie pesante di infortuni (un bel po' di sfortuna, ma un ragionamento sui numerosi problemi muscolari sarebbe da fare): da Dragic a Simon, da Kalnietis a Fontecchio, passando per Cerella e Sanders. Dal mercato arriva il solo Tarczewski come aiuto, mentre la squadra va in difficoltà ed arriva una serie di sconfitte, seppur ininfluenti, anche in campionato. Che non permettono alla squadra di arrivare ai playoff nella giusta condizione fisica e mentale.

ATTO QUINTO (EPILOGO) - I PLAYOFF
Il finale è storia recente, con il primo segnale arrivato in gara 1 con Capo d’Orlando, poi comunque recuperato, con tre vittorie consecutive. Ma quando, sulla strada dell’Olimpia, arriva una squadra di più alto livello, la stagione giunge al capolinea. Tre sconfitte in casa, quattro su cinque partite e due tracolli per chiudere l’annata, con Buscaglia sempre nettamente vincitore del duello tecnico con Repesa, una condizione atletica di molti non consona alla fase decisiva dei playoff e più di un giocatore apparso già con la testa in vacanza. E, così, il patatrac è completo.