Quindici giocatori per 12 posti: quanto turnover in casa Olimpia

Tante scelte da effettuare per Simone Pianigiani ad ogni partita, nel corso della stagione
05.08.2017 14:01 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Simone Pianigiani
Simone Pianigiani
© foto di Agenzia Liverani

Tra poco più di una decina di giorni prenderà il via la stagione dell’Olimpia Milano, con il raduno del 17 agosto al Forum di Assago: sarà un’annata dove il nuovo tecnico Simone Pianigiani dovrà fare delle scelte importanti ad ogni partita. Come dicevamo già nei giorni scorsi, il roster sarà formato da 15 giocatori ‘veri’ (in attesa di definizione le situazioni di Cerella e La Torre) e solamente in 12 potranno andare a referto. Dunque, tre elementi dovranno stare fuori a rotazione e non saranno giovani o giocatori di secondo piano, ma sarà una situazione che quasi certamente toccherà a tutti.

La scelta sarà differente in campionato (e nelle manifestazioni italiane), rispetto all’Europa. Avendo nel gruppo 5 italiani e 10 stranieri, all’interno dei nostri confini saranno sicuramente tre stranieri a dover restare fuori, avendo l’EA7-Emporio Armani utilizzato la formula del 3+4+5, cioè 3 extracomunitari, 4 comunicati o cotonou e 5 italiani. Inoltre, con il probabile tesseramento di Kaleb Tarczewski da USA (per il ritardo del passaporto ed il recupero con tempi non certi di Young), ci dovrà essere l’esclusione di un extracomunitario a partita (Goudelock, Jefferson, Young o Tarczewski).

Non ci sono restrizioni di passaporto, invece, in Eurolega, dove potranno giocare anche tutti e 10 gli stranieri, lasciando così fuori tre italiani. Una situazione abbastanza comune nelle principali squadre europee, soprattutto a partire dall’anno scorso con il format nuovo della massima competizione continentale, ma che scopriremo per la prima volta (in maniera così profonda) anche a Milano. Poi tra fastidi e problemi fisici, che ogni anno difficilmente non toccano una squadra, probabilmente ci saranno anche delle partite dove le scelte di Pianigiani saranno obbligatorie. Ma, comunque, uno dei compiti principali del coach sarà riuscire ad effettuarle senza creare malumori tra i giocatori. 

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