Alla scoperta della Virtus Bologna: giorni gloriosi di un futuro passato?

La squadra di Ramagli punta ad essere una delle contender di Milano, anche alla luce del recente innesto di Slaughter
16.08.2017 18:45 di  Domenico Landolfo   vedi letture
Alla scoperta della Virtus Bologna: giorni gloriosi di un futuro passato?
© foto di Foto Virtus Bologna

Si tende sempre a ricordare il passato e a farlo con nostalgia, come se le cose non potessero cambiare. La Virtus Bologna ai nastri della nuova stagione non sarà certo la squadra dominante di Ettore Messina, quella che schiacciava gli avversari solo alla lettura dei roster, ma al momento, risulta essere la principale antagonista di una Milano che come al solito dovrà comunque registrarsi.

Mercato di alto profilo e squadra che si distinguerebbe anche in una delle competizioni europee, con un allenatore di comprovata esperienza come Ramagli che dovrà dosare le tante mentalità a confronto, nonché la grande frenesia che potrebbe generarsi da tanti “mangiatori di palloni”. Forse alla squadra serve ancora un lungo di scorta che possa dare manforte al gruppo e portare un giusto ricambio alle rotazioni, ma fin qui la Segafredo ha posto le basi non solo per un grande presenta ma anche e soprattutto per un luminoso futuro.

Mantenendo salda l’ossatura del gruppo, specie degli italiani, che han fatto bene in A2, potersi permette di far uscire dalla panchina Stefano Gentile, Guido Rosselli e Klaudio Ndoja è di certo un upgrade non da poco che regala a Ramagli anche la possibilità di diversi tecnicismi di quintetto negli intermezzi della gara. Umeh e Lawson, entrambi confermati dalla cavalcata della promozione, sono chiamati al grande salto nella categoria superiore, e se per il lungo, che comunque dovrà risolvere qualche problemino fisico, ci sono pochi dubbi, vista la sua grande duttilità e quel suo essere essenziale e compito nel ruolo, il play americano di origini nigeriane dovrà gestire il ritmo e imparare a convivere con giocatori che hanno nel tiro la propria arma importante, ovvero quelli dei nuovi arrivi dal mercato.

Già, perché il terzetto formato da Lafayette, Aradori ed Alessandro Gentile è davvero un qualcosa che balisticamente parlando sposta e non poco gli equilibri. Il play croato avrà il ruolo di essere il backup che fa piccole grandi cose, specie in difesa, che possa infilarsi nelle pieghe del match, gli altri due sono degli slashers che magari non vengono da stagioni brillanti ma che hanno talento nel proprio dna e possono ricordarlo da un momento all’altro. Ecco quindi anche la scommessa, che si innesta in una squadra che vuole evitare i bassifondi delle ultime annate e riscoprirsi grande.

L’arrivo, giusto ieri, di Marcus Slaughter dopo la mancata firma di Lawal sembra essere l’ultima gemma della Corona, con un centro di comprovata esperienza internazionale che sarà essenziale per quel gioco di pick and roll che tanto aggrada a Ramagli. Ecco quindi il timone di una squadra, che aveva bisogno non solo di esperienza, ma anche e soprattutto di un vincente, di quelli del Real Madrid dei sogni. Uno di quei giocatori che non ti servono solo sul parquet, ma anche e soprattutto nello spogliatoio in serate in cui gira tutto male o in cui la pressione potrebbe essere asfissiante. Bologna ha bisogna di calma e tranquillità nel suo processo di lavoro, dovrà trovare i giusti ritmi e le alchimie necessarie a progredire, ma con pazienza e senza bollare prematuramente la squadra in caso di qualche sconfitta all’inizio, il nome delle Vu Nere potrebbe tornare grande, di nuovo e per il futuro.