Caserta: un sogno, una bufala o una squadra destinata a sparire?

All'orizzonte sembra muoversi qualcosa, ma dato il recente passato, è meglio andare cauti
08.06.2017 16:28 di  Domenico Landolfo   vedi letture
Caserta: un sogno, una bufala o una squadra destinata a sparire?

Le mille peripezie di chi è tifoso della JuveCaserta o di chi solo si è avvicinato, anche con disprezzo, agli accadimenti recenti di transazioni, lodi e quant'altro, sono state tante e diversissime. Sembrava che la vittoria con Sassari fosse stato l'ultimo canto del cigno per la squadra bianconera, ripiombata in una crisi che sembrava riportarla verso un nuovo 1998, quando la gloriosa compagine scudettata era stata costretta a ripartire dalle minors. Lo avevano evidenziato, con gesti che poco sono stati graditi a metà campionato dai tifosi delle altre squadre, la transazione con accuse e repliche di Sosa, con le sparute voci degli ex Siva, Hunt e Scott a intromettersi, la cessione di Cinciarini, la partenza repentina di Watt e ancor di più l'affaire legato a Marco Mordente e alle sua sentenza esecutiva del BAT.

Se questo è quello che più ha fatto risonanza, ben si è a livello nazionale sorvolato sul fantomatico Mr Williams, sulla Fortune Investment legata a Beneduci e su altre vicende simili che hanno illuso e tanto i tifosi sull'ingresso di una cordata che sembrava rilevare le quote di Iavazzi e portare stabilità e sicurezza al progetto. Inutile dire che questi piani sono stati smascherati come bufale. Anche l'ipotesi legata ad un Consorzio non ha portato risultati significativi e quindi qualcue settimana fa, Iavazzi aveva dichiarato di averuna iscritto la squadra al campionato, ma che non si sarebbe accollato la fideiussione per la prossima scadenza. Dalle ceneri che dovevano essere, eppur qualcosa si è mosso, almeno stando alle voci che vengono dalla città vanvitelliana, confermate dal Sindaco Marino. Esisterebbe, stando a questo filone, un progetto di acquisizione di più della maggioranza delle quote societarie, lasciando comunque a Iavazzi un 30%. Tale imprenditore, che sembra essere legato al mondo dell'abbigliamento, rappresenta una via parallela a quella paventata qualche giorno fa e che rientrerebbe in una diversa ipotesi di interessi legati al presidente del Benevento Calcio, Vigorito, ma con Caserta lo scoop è sempre dietro l'angolo ed i colpi di scena non mancano mai, come l'affaire Palamaggiò che sta per divenire una bella grana all'orizzonte - e che supportava chi diceva di dover ripartire dal basso e dalle cadetterie, di modo da usare una struttura più piccola e consona in termini di costi, come ve ne sono nel territorio di Terra di Lavoro. Al contrario di altre precedenti e citate situazioni, stavolta i tifosi stanno andando con i piedi di piombo, stanchi di essere illusi da falsi progetti, tuttavia le basi giuridiche, come la richiesta di ulteriori due diligence, sembra confermare questa pista.

Attendendo prossumi sviluppi, considerato che a referto non ci sarebbe nessun nome, sarebbe tutto da rifondare, con il GM Guastaferro e Nevola che dovrebbero restare comunque nella stanza dei bottoni, con addirittura già un nome individuato per la panchina, quel Piero Bucchi che qualche anno fa, proprio in data odierna, eliminava Caserta con la sua Milano in semifinale scudetto, in gara 5, nell'ultimo sprazzo di gloria di una squadra (salvo i quarti della vecchia Eurocup l'anno seguente) che ha attorno a sé tanta passione e seguito, ma che nel recentissimo passato ha tradito più e più volte le illusioni dei suoi affezionati, tra progetti ballerini e una continua improduttività che non sono certo ascrivibili a quel Lello Iavazzi, che con meriti o meno, è rimasto da solo al vertice di una barca non proprio stabile e che ora invece potrebbe viaggiare su basi più solide.