Djordjevic: “Voglio sfidare la storia della Virtus. Domani è importante”

La presentazione del coach serbo sulla panchina delle Vu Nere: "Voglio vincere".
12.03.2019 22:01 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Djordjevic: “Voglio sfidare la storia della Virtus. Domani è importante”
© foto di Dario Ronzulli

Messo alle spalle l’esonero di Sacripanti e il lutto per la morte di Alberto Bucci, oggi salutato per l'ultima volta da tantissimi addetti ai lavori ed appassionati, per la Virtus Bologna è tempo di tuffarsi sulla partita più importante della stagione: il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro Le Mans, occasione che segnerà anche il debutto di Sasha Djordjevic sulla panchina dei felsinei. Il primo pensiero del CT serbo va proprio ai due nomi sopracitati: “Con Alberto Bucci il mondo del basket e l’Italia hanno perso un grande uomo, una persona splendida. E grande rispetto porto verso coach Sacripanti: sono sicuro di ritrovarlo presto per farmi il ‘mazzo’ come ha fatto spesso”.

L’ex coach di Milano e Treviso è molto carico nell’iniziare l’avventura sulla panchina delle Vu Nere: “Sono orgoglioso di iniziare questa missione, capendo il peso che questa maglia porto con se. Ho un grande rispetto per questa società ma voglio anche sfidare la storia di allenatori e giocatori della Virtus, cercando di fare meglio. Non guardo un albero senza guardare la foresta: dobbiamo portare questa squadra verso una direzione che ho ben chiara in testa”.

Un debutto di fuoco per Djordjevic, che ha firmato un contratto fino alla fine della stagione con opzione per le prossime due: “La partita di domani è molto importante per il futuro della stagione. La squadra ha delle aspettative, ho passato un’ora e mezza con loro e sono giocatori che capiscono la situazione. Mi aspetta una lunga notte per preparare la partita di domani, ma avendo allenato la Nazionale nelle finestre FIBA sono abituato all’avere poco tempo a disposizione. Cercheremo di giocare insieme, cercherò di portare quello che vorrei vedere nelle mie squadre: vincere, giocare per i titoli. Devo anche dare coraggio alla squadra, perché alcuni di loro non hanno vissuto sinora pressioni simili: devo farli sentire i migliori”.