Situazione Coronavirus: le parole di Baraldi, Sardara, Bragaglio e Vitali

01.03.2020 18:09 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Situazione Coronavirus: le parole di Baraldi, Sardara, Bragaglio e Vitali

Doveva essere il ritorno alla normalità, la domenica della ripresa della Serie A, dei palloni che tornavano a rimbalzare sui parquet d'Italia. Invece, a causa del perdurare dell'emergenza dovuta al Coronavirus, siamo davanti ad un'altra domenica senza basket, e non solo. Queste le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti sul momento, che vedrà stravolgimenti anche per quanto riguarda le competizioni Europee. 

La Dinamo Sassari sarà in campo mercoledì per gara 1 degli ottavi di Champions League contro Burgos, mentre ancora non vi è certezza sulla disputa del match del prossimo weekend sabato a Roma. Dalle colonne de La Nuova è intervenuto il presidente Stefano Sardara: “A oggi è impossibile sapere se ci saranno altri rinvii. Gestiamo la situazione con serenità ma sapendo che date disponibili per i recuperi non ce ne sono tante. È anche un problema di tifosi perché giocare a porte chiuse è impensabile. Petrucci ha assolutamente ragione, e lo ringraziamo per la sua tempestività. In questo momento le società sportive si trovano in un sistema economico in difficoltà. Nella condizione, faccio un esempio, che le fatture emesse per sponsorizzazioni non solo non le incassiamo, ma siamo ugualmente tenuti a versare l’Iva. Non è solo un’emergenza sanitaria ma economica: le aziende non producono, e noi, azienda sportiva, non andando in campo non produciamo”.

Dalle colonne di Stadio, l’amministratore delegato della Virtus Bologna Luca Baraldi ha espresso la sua preoccupazione per la situazione legata al Coronavirus. Sulla trasferta in Turchia per l’EuroCup: “Il viaggio ci preoccupa perché siamo esposti ai rischi, basta qualcuno in aereo con la febbre anche al di fuori del club. Sarebbe meglio non giocare questa partita, in un clima difficile che non ci favorisce. Lo sport non deve prevaricare l’esigenza di rispetto della salute e dell’incolumità dei giocatori, le condizioni psicologiche non sono ottimali. Capiamo che il calendario è quello che è, se si dovesse partire -come è previsto per adesso- siamo pronti a rispettare l’impegno e andare lì per vincere”. Sul campionato: “Non sono d’accordo sull’ipotesi porte chiuse, meglio continuare ad aspettare quando saremo tranquilli. Il basket non si può permettere di giocare senza tifosi. La Legabasket e Petrucci hanno preso una decisione saggia, di fermare tutta la giornata e non avere una situazione non equilibrata dove c’è chi va in campo e chi no”. Sul futuro: “Ho chiesto in Lega di attivarci per domandare alla FIP di verificare con FIBA la possibilità di far slittare di una settimana la partenza del preolimpico. Nel caso di un altro rinvio ci aiuterebbe”.

Sempre parlando di EuroCup, in casa Brescia (con lo "spareggio" contro Venezia verso le porte chiuse) hanno parlato la presidentessa Bragaglio e Luca Vitali.  Così la prima a Radio Sportiva: “Ancora non sappiamo se in EuroCup, contro Venezia, giocheremo a porte aperte o chiuse, ma credo sarà molto difficile vedere il pubblico sugli spalti. Giocare a porte chiuse una gara così importante sarà una tristezza per lo sport ma capisco le misure per contrastare un virus che ancora non conosciamo bene; le direttive europee ci dicono di giocare, diventerebbe difficile giocare in campo neutro. In ogni caso non dipende dalle società ma dagli organismi di controllo. Campionato fermo? E’un scelta quasi obbligata, i paese sta attraversando un momento molto difficile. Il problema è che alcune squadre sono ferme da tempo, tutto lo sport è in ginocchio”. Dal Giornale di Brescia le parole di Luca Vitali: “Siamo alle prese con una situazione particolare, nuova, completamente avulsa dalla normalità. Se ci diranno di giocare la partita con Venezia lo faremo con il massimo della determinazione. A porte chiuse giocheremmo un match chiaramente condizionato dalla mancanza dei tifosi. Non sono tante, ma abbiamo ancora delle speranze di passare il turno e vorremmo giocarcele al meglio. È ovvio che a porte chiuse le nostre chances di qualificarci diminuirebbero. La salute viene prima di tutto, ma è un dato di fatto che senza i nostri tifosi perderemmo un’arma molto importante nel tentativo di rimonta”.